Gli studenti in sciopero chiedono sicurezza nella scuola

Chieti, gli studenti del di Savoia restano fuori: "Vogliamo una scuola sicura" / VIDEO

In 800 scioperano dopo il pezzo d'intonaco caduto che ha ferito un ragazzo: "Continueremo a protestare finché non avremo in mano una carta che ci assicuri di poter tornare a lezione in sicurezza". L'incontro con la Provincia

CHIETI. In 800 fuori dalle aule all’istituto industriale Luigi di Savoia di Chieti per chiedere una scuola più sicura. Dopo che sabato scorso è crollato un pezzo d’intonaco dal soffitto di uno dei laboratori della scuola ferendo lievemente uno studente, oggi (lunedì 18 novembre) i ragazzi hanno deciso di scioperare, in attesa dell’incontro con il presidente della Provincia di Chieti, Mario Pupillo, previsto per la tarda mattinata di domani, martedì 19.

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Gli studenti dell'industriale Luigi di Savoia in strada: "Vogliamo scuole sicure"
La protesta a Chieti dopo la caduta di pezzo d'intonaco con il ferimento di un ragazzo

Intanto i tecnici della Provincia, questa mattina, hanno portato a termine un sopralluogo per decidere il da farsi. L’Itis di Chieti, una delle scuole più grandi d’Abruzzo, diretta dalla preside Anna Maria Giusti, è in attesa di lavori di ristrutturazione per cui la Provincia ha già ottenuto il finanziamento. L’anno prossimo dovrebbe partire un primo lotto di lavori finanziato con gli oltre 5 milioni arrivati nel 2015. E la Provincia ha richiesto e ottenuto un finanziamento aggiuntivo di 10 milioni e mezzo di euro.

«Chiediamo fatti concreti perché fino a oggi non abbiamo visto nulla. Continueremo a protestare finché non avremo in mano una carta che ci assicuri che ci sono controlli che garantiscano di poter tornare a scuola in sicurezza». Così Giulia, una degli studenti dell'Istituto Luigi di Savoia che hanno manifestato. «Chi di dovere deve aprire gli occhi - dice Roberto - e se siamo qui a protestare è perché crediamo che l'unione fa la forza. Sono già tanti anni che la struttura è molto degradata. Lo scorso anno ci recammo in Provincia per sensibilizzare gli amministratori sulla situazione del nostro edificio scolastico, ma senza ottenere nulla. Vediamo stavolta cosa succederà».