Chieti, Megalò 2: via ai lavori per l’argine, opere finite in 40 giorni

Ruspe in azione per completare l’intervento sulla sponda del fiume Pescara Il progettista Merlino: nel parco commerciale previsti 450 posti di lavoro

CHIETI. Ruspe in azione sulla sponda destra del fiume Pescara per completare l’argine al servizio del nuovo centro commerciale Megalò 2. I lavori saranno conclusi entro 40 giorni. L’ultimo progetto è stato ridefinito con l’obiettivo di diminuire l’impatto previsto per una visione, secondo i costruttori, attenta al territorio e al futuro dell’area. L’opera prevede la messa in sicurezza della zona e una diminuzione - definita “netta” - della quota edificabile rispetto a quanto già approvato.

Sulla vicenda interviene il progettista Domenico Merlino, che replica alle considerazioni del consigliere comunale Alessandro Marzoli, del Pd. «Giustamente, Marzoli chiede “massima attenzione sulla realizzazione di Megalò 2”», dice Merlino, «e lo fa non solo come rappresentante dell’amministrazione teatina, ma anche come vicepresidente della commissione dei lavori pubblici. Ne prendo atto e voglio rassicurarlo, come progettista del nuovo parco commerciale sulle nostre intenzioni di procedere con la “massima attenzione”, ma voglio fornire anche le giuste informazioni rispetto alle sue considerazioni sul parco fluviale e sulla relativa area verde non ancora realizzata. Marzoli», sottolinea il progettista di Megalò 2, «dovrebbe sapere che c’è la piena e assoluta disponibilità a cedere immediatamente tutta l’area al Comune di Chieti insieme a una fideiussione a garanzia dei lavori da eseguire. Se si parla di “incompiuta” bisognerebbe anche spiegare le ragioni di questo ritardo, magari collegandolo al fatto che per completare l’iter previsto dagli accordi di programma a suo tempo sottoscritti, siamo stati costretti più volte a ripristinare gli interventi con perdite di denaro e di occasioni. Non entro nel merito dei pareri espressi da alcune categorie imprenditoriali e li rispetto tutti, ma ribadisco che il terreno oggetto degli investimenti è stato trasformato da agricolo a edificabile negli anni 90 quando sono stati acquistati da chi aveva in animo di investirvi. Se si doveva fare un’azione contraria, bisognava agire allora, in difesa di un ambiente che, anche a poca distanza da questa zona, ha subito ben altri interventi, senza che nessuno abbia espresso la minima preoccupazione. Ripeto», ribadisce Merlino, «sono accettabili le critiche e le riserve, ma è assolutamente da respingere chi arriva ad affermare falsità pur di continuare a dire il suo no, come quello riguardante le altezze degli argini e dei piazzali o sulla portata del fiume Pescara e sull’allagamento del piazzale di Megalò del 3 dicembre 2013 utilizzando foto o riprese non del luogo».

Infine, un inciso sui presunti vantaggi dell’opera. «Mirò, meglio conosciuto come Megalò 2», riprende il progettista Merlino, «non sarà solo una “grande opera" che, speriamo, porti vantaggio a chi ci ha messo impegno e denaro, ma avrà un impatto che porterà, dal punto di vista sociale ed economico, 450 nuovi posti di lavoro destinati prevalentemente ai figli o parenti dei commercianti locali ed ex lavoratori della Burgo, oltre all’indotto e alle casse comunali sia di Chieti e sia di Cepagatti con oneri annuali per centinaia di migliaia di euro. Un accanimento a questo progetto, e non credo che sia il caso del consigliere Marzoli», conclude Merlino, «non può essere che letto in una logica contraria allo sviluppo di Chieti e a vantaggio di altre realtà territoriali per le quali nulla viene contestato».

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