Lo scarico sospetto nel fiume Pescara a Brecciarola

Chieti: puzza, fango e rifiuti. E' l'ennesimo scarico nel fiume Pescara / VIDEO

Scoperto dai cittadini e segnalato sui social, si trova a Brecciarola vicino al ponte delle Fascine. E le Guardie ambinetali del Wwf tornano dopo un mese nella zona del depuratore  San Martino e trovano che non è cambiato nulla: schiuma, cattivi odori, tensioattivi

CHIETI. Acqua maleodorante, un flusso continuo che scivola allegramente tra fango e residui di lavorazioni edili sfociando nel tranquillo fiume Pescara. Siamo al ponte delle Fascine, verso Brecciarola. Dopo 7-800 metri è ben visibile quello che può essere l'ennesimo scarico abusivo che di certo non contribuisce a rendere il fiume pulito come tutto vorremmo che fosse sempre e soprattutto nella stagione estiva.

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Fiume Pescara, l'ennesimo scarico sospetto tra puzza, fango e rifiuti
La segnalazione a Brecciarola, vicino al ponte delle Fascine

La segnalazione arriva dai cittadini attraverso i social, appare impossibile che lo scarico così evidente, sia sfuggito ai controlli che vengono annunciati e dovrebbero quindi essere svolti lungo il corso d'acqua.

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Dalle immagini, questa volta, non si notano schiume e colori inquietanti  come nel caso dello scarico (abusivo) scoperto e segnalato qualche mese fa a Dragonara. Ma il cattivo odore che, da quanto riferito, si sente insinua molti sospetti.

Un'altra segnalazione sul fiume Pescara arriva dalla Guardie ambientali del Wwf e riguarda di nuovo llo scarico nella zona del depuratore di San Martino di Chieti. Qui il 9 scorso venne verificata la presenza di schiuma con odore di tensioattivi. Lo scarico (un grosso tubo in pessime condizioni di manutenzione) è ben noto alle Guardie volontarie del Wwf che lo hanno “scoperto” nel novembre dello scorso anno, quando, durante una consueta attività di vigilanza lungo il fiume, avevano avvertito fastidiosi cattivi odori e, seguendone la scia, si erano imbattute in una grossa condotta di scarico “dalla quale – secondo la segnalazione che il 21 novembre 2019 venne inviata ai carabinieri forestali, -, nonostante il fiume avesse una portata di piena con acque marroni cariche di sedimenti, fuoriusciva copiosa e abbondante acqua di colore nero e densa che faticava a mescolarsi con le acque di portata del fiume; da lì l’odore era insopportabile”. Da allora le Guardie Wwf hanno continuato a monitorare la situazione e nel maggio scorso si sono incontrate sul posto con gli inquirenti (Carabinieri forestali e Guardia costiera) mettendo a loro disposizione il materiale raccolto. Pure in quella occasione, a maggio, nel fiume venivano riversate acque nere e maleodoranti. In questi giorni tocca invece alla schiuma...

«Siamo in piena stagione balneare e dobbiamo tenere ben presente che tutto quello che riversiamo nel fiume – sottolinea la presidente del Wwf Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco –finisce inevitabilmente in mare e anche i tensioattivi certamente non fanno bene all’ambiente. Comprendiamo il fatto che le procedure giudiziarie e le inchieste abbiano bisogno dei loro tempi, ma è comunque necessario far sì che il danno non si perpetui. Al di là della ricerca degli eventuali colpevoli, bisogna impedire, e subito, che si continui a creare danno». (a.mo.)

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