I lavori del nuovo centro commerciale

Chieti, stop ai lavori del centro commerciale Mirò: l'ambiente va rispettato

Sentenza del Consiglio di Stato blocca le opere in costruzione vicino al fiume Pescara. Il Wwf: "Ora l'obbligo di demolizione"

CHIETI. Il Consiglio di Stato ha detto no al proseguimento dei lavori per la realizzazione del centro commerciale Mirò a Chieti, noto come Megalò 2, confermando la pronuncia del Tar che rigettò il ricorso dei costruttori.

La notizia completa è sul Centro di oggi in edicola.

In particolare, nella sentenza dello scorso 12 ottobre i i giudici di palazzo Spada hanno nuovamente dato ragione alla Punto Garden s.r.l., titolare di terreni vicini al luogo in cui avrebbe dovuto essere realizzato il centro commerciale, ed alla Regione Abruzzo, respingendo gli appelli proposti dalla Sile Costruzioni e dal Comune di Cepagatti. Sui lavori due anni fa era stato presentato un esposto alla Procura di Chieti.

leggi anche: Mirò, altro no della Regione «Ora abbattete le costruzioni» CHIETI. Dal Comitato per la valutazione d’impatto ambientale (Via) della Regione arriva un altro stop per Mirò, il nuovo parco commerciale al confine con Megalò. Nella riunione di venerdì scorso il...

Nello specifico, il Tar di Pescara aveva annullato le proroghe dei permessi di costruire vicino al fiume Pescara rilasciate dai Comuni per la mancata partecipazione al procedimento dell'Ente preposto alla Valutazione Ambientale. Il Consiglio di Stato ha confermato l'illegittimità delle proroghe dei permessi di costruire precisando che era già chiaro il diniego dell'Amministrazione preposta alla Valutazione di Impatto ambientale e che, dunque, illegittimamente i Comuni interessati avevano consentito di proseguire i lavori. Più precisamente il Consiglio di Stato ha dato atto che il Comitato regionale per la valutazione di impatto ambientale avesse espressamente evidenziato che il sostanziale mutamento delle condizioni ambientali, infrastrutturali e socio economiche del contesto territoriale interessato non consentissero la realizzazione del nuovo centro commerciale.

«Ora si proceda con l’obbligo di demolizione di quanto costruito senza permessi legittimi e con le richieste di risarcimento a chi, nelle pubbliche amministrazioni, ha creato danni alla collettività»: è la posizione del Wwf Chieti-Pescara, espressa dalla presidente Nicoletta Di Francesco, a commento della sentenza del Consiglio di Stato . I permessi a costruire sono scaduti e nessuna ulteriore proroga sarebbe stata possibile in conseguenza della “intervenuta e sostanziale modificazione delle condizioni ambientali, infrastrutturali, idrauliche e socio economiche del contesto territoriale”. «La lunga battaglia sul piano politico e spesso anche legale che Wwf, Confcommercio, Confesercenti e Cna portano avanti da anni, recentemente accanto al Comitato VIA e alla Regione, - commenta l’avvocato Francesco Paolo Febbo - vuole tutelare il territorio anche sul piano economico ma soprattutto, e lo dico da socio e attivista del WWF, su quello ambientale: costruire nelle zone a rischio è una follia, come lo è illudersi di poter governare le forze della natura con una barriera di contenimento. La tragedia di Rigopiano e quelle di questi giorni in tutta Italia dovrebbero averci insegnato qualcosa».

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SUL CENTRO IN EDICOLA