Comincia dal borgo la raccolta dei rifiuti con il porta a porta

Il Comune incontra la Rieco per organizzare il servizio l’assessore Tascione: partiamo con tremila utenze

LANCIANO. Raccolta differenziata in città: un primo incontro tra amministrazione comunale e Rieco spa, la società nata da una scissione di ramo d’azienda dell’Ecologica Sangro e che si occupa essenzialmente di raccolta dei rifiuti, è già avvenuto nei giorni scorsi. Il servizio sarà avviato entro la fine dell’anno. Nei prossimi mesi parte invece la gara d’appalto per l’acquisto di bidoncini e materiale per il servizio porta a porta da consegnare alle famiglie. Il servizio inizierà dal centro storico.

«Saranno coinvolti i rioni Sacca, Civitanova, Borgo e Lancianovecchia», anticipa l’assessore alle politiche ambientali, Evandro Tascione, «ma anche zone immediatamente vicine per avere aree omogenee di servizio e perché in questo modo si arriva al numero di 3 mila famiglie, così come previsto dal capitolato d’appalto stipulato con l’Ecologica Sangro».

Tremila utenze sono un numero esiguo rispetto al totale di 14 mila famiglie lancianesi, ma di più non si può fare: lo prevede il contratto con la società dell’imprenditore Di Zio, e soprattutto non lo consentono le casse comunali. Già per reperire 70-80 mila euro per avviare la differenziata nei borghi storici si dovranno fare i salti mortali. «Partiremo sicuramente», promette tuttavia l’assessore Tascione, «è vero che c’è il rischio che si creino discariche abusive in altri angoli della città, ma faccio appello al senso civico dei lancianesi e, soprattutto, stiamo cercando di sensibilizzare alla differenziazione e recupero dei rifiuti partendo dalle scuole e dai bambini».

E il fatto di partire con il porta a porta dal borgo non è casuale. «Attualmente», spiega ancora Tascione, «il centro storico dà un’immagine abbastanza degradante di sè a chi arriva e a chi vi abita. Vogliamo eliminare i cassonetti e le isole ecologiche in modo da restituire un ambiente gradevole ai residenti e ai turisti».

Ma la difficoltà di questi giorni riguarda soprattutto lo smaltimento dei rifiuti organici. I Comuni che effettuano la raccolta differenziata si stanno scontrando con la carenza e l’indisponibilità degli impianti di compostaggio abruzzesi, a partire dal Civeta di Cupello, passando per l’impianto di Castel di Sangro, fino all’Aciam di Avezzano.

«Se questa situazione prosegue», dice Angelo Di Campli, direttore tecnico della Rieco spa, «avremo seri problemi anche su Lanciano. Attualmente in città si producono circa 30 tonnellate di rifiuti organici a settimana, ma con l’avvio della differenziata porta a porta si arriverà a un triplo del quantitativo: dove andremo a smaltirlo se in Abruzzo gli impianti sono tutti saturi? Regione e Provincia devono intervenire subito per prevenire situazioni di grave disagio in futuro».

Finora Lanciano ha potuto contare sull’impianto di Avezzano, ma si procede a tentoni: fino a domani non si avrà ancora alcuna certezza su come procedere per i prossimi giorni. E diversi Comuni del frentano hanno dovuto già portare altrove i rifiuti organici. San Vito, Rocca San Giovanni, Archi, Poggiofiorito e altri piccoli centri hanno già firmato un contratto con un impianto di compostaggio in Emilia Romagna.

Daria De Laurentiis

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