Comune, bilancio incerto Tagli a giovani e teatro

Documento finanziario in alto mare con l’approvazione slittata da aprile a luglio Il sindaco: «Se arrivano i trasferimenti da Roma riduciamo la pressione fiscale»

LANCIANO. Dalla crisi amministrativa dello scorso gennaio era venuto fuori l’impegno del Comune a chiudere il bilancio di previsione entro marzo per programmare al meglio le spese e ridurre la pressione fiscale. Due mesi dopo il documento finanziario non ancora vede la luce, con ripercussioni sugli impegni di spesa e le opere pubbliche in cantiere. Ma lo stesso governo ha differito il termine per l’approvazione dal 30 aprile al 31 luglio.

I trasferimenti. «Ad oggi non sappiamo a quanto ammonta la quota dei trasferimenti statali, né la ripartizione dei 625 milioni di euro per la mini-Imu», dice il sindaco Mario Pupillo. Manca anche il decreto con cui lo Stato riassegna circa 610mila euro al Comune, somma privata ingiustamente nel passaggio dall’Ici all’Imu e annunciata lo scorso marzo a Lanciano dal sottosegretario all’economia, Giovanni Legnini. Soldi che, nelle intenzioni dell’amministrazione, dovrebbero servire a ridurre la pressione fiscale. «Resta il nostro primo obiettivo», rassicura il primo cittadino, «ma se dovessimo chiudere il bilancio adesso non potremmo ridurre le aliquote. Per questo stiamo aspettando di conoscere i dati dal governo. Nel frattempo questa situazione di incertezza ci obbliga a procedere in dodicesimi e a una severa ed equilibrata politica di ottimizzazione della spesa per salvaguardare gli interventi essenziali rivolti ai cittadini che vivono in sofferenza», continua Pupillo, «anche per effettuare il taglio dell’erba stiamo procedendo poco alla volta poiché la somma necessaria è nel bilancio, ma questo non possiamo ancora approvarlo».

I tagli. In attesa di conoscere l’entità dei trasferimenti statali, il Comune ha iniziato a rivedere e rimodulare i servizi in ogni settore. Tra i primi a farne le spese è stato lo sportello Informagiovani: gli iniziali 52mila euro sono stati ridotti a 30mila e adesso, con il mancato rinnovo dell’appalto alla cooperativa che lo gestiva (e che ha licenziato i tre storici operatori), i costi sono contenutissimi. «Lo gestiamo “in house”, con un dipendente comunale che apre due giorni a settimana», spiega Pupillo, «il servizio è stato compresso, non soppresso. Ci spiace per i dipendenti, ma solo sulle cose essenziali non possiamo tagliare, ovvero contributi sociali a chi è in difficoltà, mense e trasporto scolastico, case-parcheggio». La scure potrebbe abbattersi anche su altre voci, come il Centro di aggregazione giovanile a Santa Rita. La stagione teatrale del Fenaroli potrebbe saltare, lasciando l’iniziativa alle associazioni cittadine, come potrebbe subire un’ulteriore riduzione anche il contributo per le Feste di Settembre.

Opere pubbliche. I dati sui trasferimenti determineranno anche gli investimenti in opere pubbliche che si potranno fare nell’anno. A rischiare di rimanere nel cassetto, frenato dai vincoli del Patto di stabilità, è il progetto di riqualificazione del Corso (1.300.000 euro). Le opere che sicuramente potranno partire entro l’anno sono la rotonda alla Variante (600mila), la bretella di completamento di via Bergamo (350mila) e il contratto di quartiere II, con gli alloggi a canone concordato in via Spataro (700mila), poiché finanziate con contributi regionali. Il Comune deve aspettare il bilancio, invece, per cofinanziare la rotonda di Villa Martelli (210 mila euro, 99 dalla Regione). Anche i lavori al cimitero potranno avanzare a patto di non sforare i vincoli di spesa.

Stefania Sorge

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