Daspo, accertamenti su 7 ultrà

Provvedimenti inviati ai tifosi. Il vicequestore Ciammaichella: ma il loro numero è destinato a salire

VASTO. Fino a ieri erano 4, ma potrebbero presto diventare 11 i Daspo disposti dall’autorità di pubblica sicurezza per il movimentato pre-partita Avezzano-Vastese, campionato d’Eccellenza del 16 febbraio scorso. La polizia fra venerdì pomeriggio e ieri mattina ha notificato a sette tifosi la comunicazione di inizio accertamenti per valutare se prendere o meno nuovi provvedimenti. La notizia è stata confermata dall’avvocato Massimiliano Baccalà, legale di fiducia di tre ultrà. Il dirigente del commissariato, vicequestore Cesare Ciammaichella per il momento non intende fornire notizie in proposito. Il funzionario di polizia si limita a dire che il numero di notifiche è rilevante. «Si tratta di un congruo numero di tifosi», dichiara il vicequestore.

Non è detto tuttavia che tutte le procedure sfocino in Daspo. La polizia sta esaminando i filmati e attende le controdeduzioni delle persone a cui i provvedimenti sono stati notificati. Solo dopo aver valutato le controdeduzioni, l’autorità di pubblica sicurezza deciderà il da farsi. La tifoseria non nasconde di essere contrariata e di ritenere eccessiva la severità dell’autorità di pubblica sicurezza.

Qualora la notifica di avvio della procedura dovesse trasformarsi in Daspo sono diversi i tifosi pronti a presentare ricorso. «So per certo che alcuni provvedimenti sono stati notificati a ragazzi estremamente tranquilli che erano fermi fuori dallo stadio e stavano chiacchierando fra loro. Non hanno fatto nulla di male», afferma l’avvocato Baccalà.

L’assalto al pullman dell'Avezzano avvenne davanti all’ingresso dello stadio Aragona. Due tifosi furono arrestati poche ore dopo, giudicati con il rito direttissimo e condannati a 4 mesi di reclusione, pena sospesa e non menzione, e a 5 anni di Daspo. Dopo qualche giorno i Daspo divennero quattro. E ora sono in arrivo nuovi provvedimenti.

E non solo i Daspo. Oggi i tifosi non hanno potuto seguire i loro beniamini a Pineto perchè il prefetto di Teramo ha deciso di vietare le trasferte ai tifosi del Chietino. L’autorità di pubblica sicurezza ha deciso di adottare il pugno di ferro con tutte le tifoserie non solo quella vastese. Il messaggio della questura è chiaro. «Negli stadi abruzzesi non ci sarà più spazio per la violenza. Gli stadi vanno ridati a chi segue con amore la squadra del cuore senza assumere atteggiamenti aggressivi e violenti», ha dichiarato qualche settimana fa il questore di Chieti, Filippo Barboso.

In settimana la vicenda avrà sicuramente nuovi sviluppi.

Paola Calvano

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