Detenuto aggredisce un poliziotto

Nuovo ferimento nel carcere di Villa Stanazzo. La Uil: poco personale in servizio

LANCIANO. Un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito con un manico di scopa da un giovane detenuto. L’episodio, come riferisce la Uil-Pa penitenziari, è avvenuto lunedì sera dopo la chiusura delle celle nel carcere di Villa Stanazzo. La prontezza di riflessi dell’agente, e il fatto che tra i due vi fossero le sbarre della cella, hanno evitato il peggio. I motivi dell’aggressione sono in corso di accertamento. L’agente è stato medicato: 5 giorni di prognosi per le ferite al braccio, ma le sue condizioni non destano preoccupazione.

«Semmai a destare preoccupazione», commenta il segretario provinciale della Uil-Pa, Ruggero Di Giovanni, «è il mancato assestamento dell’istituto a seguito del cambio al vertice. In una lettera dettagliata inviata al provveditore regionale, Bruna Brunetti, lo scorso maggio avevamo accennato anche a questo tipo di problemi (non è la prima aggressione che si verifica nel carcere, ndc) chiedendo un incontro urgente teso a chiarire la complessa situazione nell’istituto frentano, le difficoltà riscontrate con l’attuale gestione e la situazione sul fronte del personale. A tutt’oggi non abbiamo avuto nessun riscontro dal locale provveditorato, tant’è che abbiamo inoltrato un’altra nota di sollecito, l’ultima. Invero un segnale d’interesse verso il carcere di Lanciano c’è stato», ironizza il sindacalista, «il richiamo in sede di quasi tutti i distaccati che fino a ieri operavano a Lanciano e il trasferimento di una unità da Lanciano a Pescara. Il poco personale è stato ulteriormente ridotto di 7-8 unità, mentre a Lanciano si svolgono turni di 10-12 ore continuative, in barba alle normative che prevedono un massimo di 9 ore di lavoro e solo in casi eccezionali».

La Uil-Pa torna a chiedere l’intervento del provveditore «per verificare quanto denunciato da questa organizzazione sindacale, magari attraverso un’ispezione. In caso contrario», conclude Di Giovanni, «siamo pronti a mettere in atto tutte le prerogative sindacali». (s.so.)

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