Di Primio chiama gli indecisi al voto

«Portate la gente alle urne, voglio governare con molti consensi». Oggi Gaspari

CHIETI. Il candidato sindaco del centrodestra Umberto Di Primio teme l’astensionismo, e a pochi giorni dall’apertura dei seggi chiama gli elettori al voto. «Dobbiamo portare la gente alle urne», ha detto ieri in piazza Valignani aprendo il comizio del candidato della lista Giustizia Sociale Enrico Bucci, «perché la prossima amministrazione ha bisogno del massimo consenso. Io non voglio essere un’anatra zoppa, voglio governare con il consenso della maggioranza dei cittadini».

L’astensionismo è la grande incognita di questa tornata elettorale. Ed è la variabile che potrebbe cambiare l’esito del voto al primo turno. Ne aveva parlato martedì nella sala della Provincia anche il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro, che, proprio basandosi sui segnali di una crescita dell’astensionismo a livello nazionale, aveva detto no al ricorso del suo partito contro l’errore in cui è incorso il Comune nella stampa dei manifesti elettorali (un nome di battesimo sbagliato di un candidato corretto con una pecetta).

Ieri è stato Di Primio a tornare sull’argomento parlando sotto la sua sede elettorale e davanti all’ingreso del Teatro Marrucino, uno dei temi più controversi di questa campagna elettorale. E uno dei «peccati» che Bucci attribuisce all’amministrazione uscente e al sindaco Ricci, «un sindaco che non ascolta, mentre Di Primio ha imparato in questi anni l’arte di ascoltare».
Bucci, consigliere uscente del Gruppo misto, si ricandida ora con Giustizia Sociale, la creatura politica di Bruno Di Paolo, un capolista forte, candidato sindaco mancato per sua scelta («a settembre avevo 120 candidati e volevo fare tre liste»), ora sostenitore «severo», come ha detto Bucci, di Di Primio.

Il quale passo dopo passo va definendo il suo programma. Ieri è intervenuto sulle politiche sociali e sulle partecipate Chieti solidale e Teateservizi.
«In questi anni», ha spiegato Di Primio, «l’assessorato alle politiche sociali ha ricoperto, per varie ragioni non ultima l’incapacità dell’amministrazione uscente, un ruolo secondario quasi di nicchia rispetto ad altri assessorati e questo nonostante il delicato compito che sono chiamati a svolgere i settori competenti che devono dare risposte immediate alle fasce deboli e meno protette della nostra società».

Per questa ragione Di primio ha promesso di «conferire all’assessorato al Sociale il giusto peso che merita nella Giunta Comunale», e di dotarlo «di ulteriori risorse finanziarie attraverso le quali saranno incrementate soprattutto le attività di Chieti Solidale, ovvero la società partecipata del Comune alla quale sono demandati a tutt’oggi molti compiti e funzioni e che nei prossimi anni dovremo accrescere».

«La parola d’ordine, quindi, del comune a guida centrodestra», ha aggiunto «sarà il potenziamento di Chieti Solidale e contestualmente dell’altra partecipata Teateservizi, di cui abbiamo già predisposto un piano industriale, garantendo ad entrambe gli attuali livelli occupazionali e il coinvolgimento del terzo settore che servirà a migliorare la qualità dell’offerta ai cittadini che hanno diritto a ricevere servizi sempre più efficienti e tempestivi».

REMO GASPARI.
Intanto si intensifica l’attività della coalizione di centrodestra negli ultimi giorni di campagna elettorale prima della giornata di silenzio di sabato imposta dalla legge. Oggi è atteso a Chieti Scalo Remo Gaspari che alle 17,30 si recherà nella sede elettorale di Domenico Di Fabrizio, al Nuovo Albergo di Chieti Scalo. Con Gaspari e Di Fabrizio ci saranno il vicepresidente della Regione Alfredo Castiglione e gli assessori regionali Mauro Febbo e Federica Carpineta. Di Fabrizio collabora da trent’anni con il ministro. E per lui Gaspari ha scritto una lettera alle famiglie di Chieti. Una scesa in campo vecchio stile.

Nel frattempo si sta lavorando ai comizi di chiusura. Difficile per i candidati assicurarsi big sui palchi e nelle piazze, vista la partita ben più complessa che si gioca nelle regioni investite dal rinnovo dei consigli e dall’elezione dei governatori.
Di Primio voleva a Chieti Gianfranco Fini. Il presidente della Camera aveva dato inizialmente il suo assenso ma all’ultimo momento la visita è saltata per motivi organizzativi.

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