Discarica di rifiuti sanitari, il piano Di Nizio va avanti 

Atessa. Studio dell’azienda per ottenere la Valutazione d’incidenza ambientale «Il progetto di contrada Saletti non incide su habitat, vegetazione, flora e fauna»

ATESSA. Va avanti il progetto della Di Nizio srl per costruire, in contrada Saletti, un impianto di trattamento di rifiuti sanitari a rischio infettivo mediante sterilizzazione, con adiacente deposito di rifiuti pericolosi e non pericolosi. Tecnici incaricati dall’azienda hanno elaborato uno studio per ottenere la Vinca (Valutazione di incidenza ambientale). Questa la conclusione di quasi cento pagine di relazione: «Il progetto per le sue caratteristiche strutturali, di lavorazione, per l’ubicazione all’interno di un contesto altamente industrializzato, per il fatto che non preveda consumo di suolo o risorse naturali significative, non presenta incidenze significative su habitat, vegetazione, flora e fauna interconnesse con la tutela e la salvaguardia dei siti natura 2000 o altre aree protette presenti sul territorio analizzato». E ancora: «Tutte le fasi del progetto e di esercizio generano un’incidenza nulla sui siti. Solo alcune fasi della sterilizzazione e lavaggio dei rifiuti, potrebbero avere delle incidenze basse o non significative visti anche i sistemi di depurazione messi in atto». Per la Di Nizio, quindi, dalle analisi effettuate emerge che il progetto nelle sue fasi di cantiere ed esercizio presenta un’incidenza non significativa nei confronti dei siti natura 2000 (nella fattispecie Zsc “Bosco di Mozzagrogna” e nelle aree protette vicine).
Il progetto prevede un impianto di trattamento di rifiuti sanitari a rischio infettivo mediante sterilizzazione, con una potenzialità di trattamento di 35.000 ton/anno, al quale sarà associato un deposito di rifiuti, sia non pericolosi sia pericolosi, provenienti da terzi (aziende pubbliche e private, attività ambulatoriali ed ospedaliere, servizi di raccolta differenziata). «Il progetto presenta un basso impatto ambientale», dichiarò la Di Nizio al Centro. «Dopo i continui e reiterati attacchi contro il progetto emerge spontanea una riflessione: perché tanto accanimento contro un progetto che presenta tecnologie innovative ed estremamente sicure quando, nella stessa contrada Saletti, esiste e funziona da anni ormai un impianto identico ma che utilizza macchinari vecchi ed obsoleti?».
Se un progetto va avanti, un altro, quello della ex Ciaf, dopo la mobilitazione dei sindaci (capeggiati dal primo cittadino di Atessa, Giulio Borrelli), associazioni e cittadini, è stato accantonato con la revoca dell’autorizzazione. Si attende ora una ripresa delle mobilitazioni di amministratori e associazioni.
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