Discariche abusive Rifiuti pericolosi in altri quattro siti

VASTO. Solo pochi giorni fa la Protezione civile e il Consorzio di bonifica sud hanno bonificato diverse discariche. Ieri Paolo Leonzio, direttore dell’associazione onlus Ambiente e sport, ha segnalato nuovi scempi e situazioni di pericolo. «Grazie alla collaborazione dei volontari dell’Arci caccia e alla segnalazione dei residenti della zona è stata scoperta, una nuova discarica abusiva a Colle San Giacomo di Vasto. L’ingente quantitativo di materiale stoccato, come scarti di lavorazione industriale, è sul demanio», spiega Leonzio. «Il materiale è ricoperto da un sottile strato di terreno da riporto che, grazie a un naturale scivolamento, ha messo in luce i rifiuti ed esala odori nauseabondi».

Quella di Colle San Giacomo non è purtroppo l’unica emergenza. «Lungo la pista ciclabile di contrada Lebba -Passo della Noce, ci sono tratti in completo abbandono utilizzati come discarica di vecchie lastre di eternit che occupano l’intera sede stradale ciclabile», racconta il direttore della società di volontari per l’ambiente. E ancora: «In località Sant’Antonio Abate, verso Monteodorisio, persiste ancora lo sversamento della rete fognante direttamente sui terreni, che prosegue il suo tragitto verso la discarica dismessa di Vallone Maltempo. Quest’ultima, come più volte evidenziato, continua a rilasciare percolato. Nei giorni scorsi», annota Leonzio, «il terreno utilizzato per la copertura ha sprigionato liquidi che s’insinuano nel terreno attiguo e lungo le pendenze del vallone stesso, fino ad arrivare in mare. Si teme lo di uno smottamento improvviso con le gravi immaginabili conseguenze», ammonisce il dirigente chiedendo alle autorità preposte di intervenire prima possibile.

Qui ma anche sulla strada per San Pietro Linari, all’altezza del ponticello del Torrente Fonte Fico. «I volontari hanno scoperto quattro fusti contenenti vernice industriale e taniche contenenti liquidi che esalano odori acidi». Leonzio ha informato del pericolo il sindaco di Nasto, Luciano Lapenna. Al drammatico elenco si aggiungono le microdiscariche spalmate in modo diffuso nelle zone boschive e lungo strade comunali e provinciali. (p.c.)

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