vegetazione marina protetta

Dune, il Comune è parte offesa

Sì del giudice alla costituzione di parte civile per i danni all’ambiente

VASTO. C’è stata battaglia legale, ma alla fine l’ha spuntata il Comune. Il giudice Michela Iannetta ha accettato la costituzione di parte civile dell’ente nel procedimento penale a carico del titolare di una struttura ricettiva rinviato a giudizio per aver asportato la vegetazione dunale, sottoposta a tutela, utilizzando mezzi meccanici e alterando la bellezza naturale dei luoghi.

Eccezioni sulla legittimazione del Comune erano state sollevate dall’avvocato Fiorenzo Cieri, difensore dell’imprenditore turistico. Secondo il legale l’unico soggetto legittimato a costituirsi è il ministero dell’Ambiente, dal momento che le alterazioni contestate ricadono in area demaniale. Di tutt’altro avviso il legale del Comune, Nicolino Zaccaria, il quale nel confutare la tesi del collega, ha ricordato che siamo al cospetto di una riserva marina che coincide con un’area Sic (Sito di interesse comunitario) di cui il Comune è l’ente gestore. Il giudice Iannetta ha anche ammesso i testi (cinque, di cui tre vigili urbani) e rinviato il processo al 28 aprile 2014.

I fatti contestati dalla Procura risalgono al 30 maggio 2012 e sono avvenuti a ridosso della pista ciclabile della Marina che costeggia un rarissimo ambiente dunale tutelato da leggi nazionali e comunitarie. L’episodio che ha determinato il rinvio a giudizio del titolare della struttura turistica risale a un anno fa. I controlli della polizia municipale, che consegnò un rapporto alla magistratura, scattarono in seguito alla segnalazione di un ciclista.

Benchè sia sottoposta a tutela, trattandosi di zona Sic e di riserva marina, l’area continua a essere oggetto di pesanti manomissioni con mezzi meccanici, anche se durante la scorsa estate gli interventi sulle dune sono stati più contenuti grazie anche ai controlli effettuati lungo la pista ciclabile. (a.b.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA