lanciano. L’opera con materiali di riuso come se fossero la causa del male 

E l’artista Spoltore realizza la scultura ispirata al virus

LANCIANO. Il coronavirus può essere anche un’occasione per dare sfogo alla creatività e per fermare, tramite un’opera d’arte, l’istantanea di un periodo che segnerà per sempre le vite e le coscienze...

LANCIANO. Il coronavirus può essere anche un’occasione per dare sfogo alla creatività e per fermare, tramite un’opera d’arte, l’istantanea di un periodo che segnerà per sempre le vite e le coscienze di chi l’ha vissuto. Paolo Spoltore, artista e scultore lancianese, non ha smesso di realizzare sculture nemmeno in quarantena. L’arte, per lui, è oggi più che mai un’àncora di salvezza dai giorni sospesi di una vita che ha dovuto rallentare all’improvviso. E dall’isolamento della sua casa in campagna, Spoltore ha realizzato già una prima opera - è in itinere una seconda - ispirata al coronavirus.
«Ad un creativo», racconta, «non si può mai chiedere di rappresentare un fenomeno se non è coinvolto emotivamente. Stiamo vivendo tutti una brutta pagina di storia e ognuno di noi interagisce con la propria sensibilità all’evento che lo coinvolge. L’artista è, come sempre accade, il cronista che anticipa e interpreta il fenomeno, nel mio caso specifico ho esternato e concretizzato questa pandemia rimanendo nel solco della mia filosofia, ovvero con l’utilizzo di materiali di riuso come se fossero essi stessi causa del male».
L’opera è di media dimensione (100 centimetri), ed è composta da una sfera che rappresenta il globo. Al suo interno una figura che l’artista definisce “sonora” che simboleggia il male all’esterno. In maniera simbolica a dominare il tutto ci sono due immagini del coronavirus contrapposte. «È ovvio che per percepire ogni emozione e interpretazione bisogna avere il contatto diretto con l’opera», spiega ancora Spoltore, «ho concepito questa scultura nel momento più sentito del dramma vissuto dalle popolazioni di tutto l’emisfero. Mai come in questa situazione ho avuto modo di concepire un’opera che potesse riparare, almeno esteticamente e simbolicamente, il danno morale ed economico che stiamo vivendo».
Spoltore, nato a Lanciano, allievo di Michele Rossi, Vecelio Peverati, Giustino Fusco e Gabriele Di Bene ha frequentato da giovane la vita artistica dell’Accademia di Brera e in particolare lo scultore Marino Marini. Nel 1965 ha avviato il suo studio a Lanciano. (d.d.l.)
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