Ecografie in ospedale La Radiologia ha le liste bloccate

Tornano ad allungarsi i tempi di attesa per gli accertamenti Il vicesindaco: «Così si favoriscono le cliniche private»

LANCIANO. Una signora di Lanciano deve fare un’ecografia alla spalla. Per evitare file al Cup chiama il call center della Asl Lanciano-Vasto-Chieti. Questa la risposta dell’operatore: “Mi spiace signora. Non abbiamo i calendari per prenotare le ecografie in radiologia all’ospedale Renzetti. C’è posto nel reparto di medicina ma per il 25 settembre 2014. La prima data utile l’abbiamo per il 23 agosto a Francavilla oppure a Chieti il 2 settembre”. La signora ringrazia, chiude il telefono sconcertata e chiama una clinica privata. Due giorni di attesa, esame fatto nell’orario stabilito e 60 euro spesi. Questo accade ormai sempre più spesso, purtroppo, a chi vuole fare un esame, in particolare un’ecografia, un ecodoppler (prima data disponibile in radiologia a febbraio 2015) o una mammografia (prima data in radiologia 4 aprile 2015) nell’ospedale Renzetti. Non in urgenza, sia ben chiaro, ma esami programmati.

È sconcertante. Uno degli obiettivi della Asl dovrebbe essere quello di ridurre le liste di attesa, anche magari aumentando le prestazioni nei distretti. Invece le liste continuano a crescere. L’ecografia al Renzetti da 9 mesi di attesa è passata a dodici, ora a quindici mesi, salvo poi doversi scontrare con le liste chiuse perché mancano i calendari, per la radiologia. Nel reparto c’è l’ecografo più utilizzato dell’ospedale che assicura esami ai ricoverati, agli esterni, agli utenti del pronto soccorso, ai neonati e anche a coloro che eseguono le visite a pagamento. Ma anche quello più obsoleto. Pare che uno nuovo sia in arrivo, anche se vista la mole di utenti ne servirebbero due. Salvo poi dover aumentare il personale che fa sempre straordinari.

«È incredibile», commenta il vicesindaco Pino Valente, «è l’ennesimo caso che testimonia quello che sosteniamo da tempo: ossia che si pensa al nuovo ospedale, dimenticando il vecchio e la necessità di adeguarlo, anche nelle strumentazioni. Il manager Asl, Francesco Zavattaro, la smettesse di occuparsi di politica e di fare propaganda con la storia del nuovo ospedale e si occupasse dei problemi dei presidi sanitari. In primo luogo di come ridurre le liste di attesa. Le liste favoriscono il privato e creano disparità di trattamento tra chi può poi pagare la prestazione, come ha fatto la signora, che ha sborsato 60 euro, e chi, invece, non può pagare ed è costretto ad aspettare anni».

Teresa Di Rocco

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