Emergenza idrica riunione dal prefetto con Aca e Sasi

Domani l’incontro. Continuano le interruzioni notturne poca pressione allo scalo, l’acqua non arriva ai piani alti

CHIETI. Le problematiche inerenti alla crisi idrica che ha colpito la città ed la provincia approdano domani mattina sul tavolo del prefetto Fulvio Rocco de Marinis.

Alla riunione, richiesta espressamente dal sindaco Umberto Di Primio, parteciperanno l’Aca, i Comuni riforniti dall’Azienda acquedottistica Pescarese e la Sasi che eroga l’acqua in diversi Comuni montani teatini.

«L’obiettivo» anticipa il sindaco, «è strappare un accordo tra le parti finalizzato a prevenire nuovi disservizi idrici nella nostra città e in provincia proprio in piena estate».

Anche perché l’emergenza acqua non accenna ad allentare la morsa su Chieti dove martedì notte, dalle 22 e 30 alle 6 del mattino, è stato interrotto il flusso idrico sul colle per consentire il riempimento del serbatoio di accumulo della Civitella. Operazione che ha dato i suoi frutti dato che nella notte appena trascorsa l’acqua è arrivata regolarmente nelle case della parte alta della città. Stasera, invece, è probabile una nuova chiusura.

«Purtroppo le decisioni», spiega Luca Franceschini, dirigente del settore acquedotto- vengono prese giorno per giorno in base alle indicazioni che giungono dall’Aca». Che ha comunicato al Comune un’altra settimana difficile sul fronte acqua anche se, almeno per ora, la fornitura idrica concessa al capoluogo teatino non ha subito ulteriori abbassamenti. «

Per quanto riguarda il colle» aggiunge Franceschini, «ci attestiamo sui 158 litri di acqua al secondo erogati a fronte di una richiesta di consumi che, in media, tocca i 170 litri di acqua al secondo».

Da qui l’esigenza di ricorrere a chiusure notturne con cui i teatini potrebbero convivere per tutta l’estate. Allo scalo, di contro, l’acqua continua a non arrivare nei piani alti delle abitazioni sprovviste di autoclave mentre la notte il flusso idrico scende a 30 litri di acqua al secondo. Un quantitativo ottenuto dall’Aca dopo lo sciopero della sete inscenato dal sindaco Di Primio. Al prefetto l’arduo compito di dipanare una matassa piuttosto intricata ed esasperata dallo scontro politico in atto tra il primo cittadino di Chieti e il cda dell’Aca. Diffidato da Di Primio sulle controversie modalità di convocazione dell’assemblea dei soci dell’Aca prima annunciata per il 20 luglio e poi anticipata al 9 luglio malgrado la seduta vera e propria si terrà il 27 luglio, in seconda convocazione.

«Al prefetto», riprende il sindaco «chiediamo solo giuste misure, contro un’emergenza idrica evidente, che tengano conto delle esigenze e delle prerogative dei territori».

Jari Orsini

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