Fabbriche da ieri in ferie estive «Preoccupati dal settore auto»
Stabilimenti quasi tutti chiusi almeno fino a dopo Ferragosto con un occhio al rilancio delle produzioni Laviano (Cisl): bene gli investimenti nell’intermodalità. Di Cola (Cgil): un tavolo permanente sulla crisi
VASTO. Da ieri la stragrande maggioranza delle fabbriche ha chiuso i cancelli per le ferie estive. In qualche caso le vacanze dureranno tre settimane. Al rientro l'incognita dell'automotive. E non solo. «Storicamente», riflette Giuseppe La Rana, direttore di AssoVasto, il sodalizio che raggruppa le imprese, «in questo periodo dell’anno si è sempre registrato un calo della produzione. Analogamente ad altri anni c’è preoccupazione per la situazione critica che sta attraversando il settore automotive, in particolare nella vicina zona industriale di Val di Sangro, ma anche Piana Sant'Angelo di San Salvo».
Preoccupazione ma anche fiducia. È quanto esprime Marco Laviano, segretario della Fim Cisl. «Nel settore automobilistico», ricorda Laviano, «c’è generale incertezza e registriamo anche richieste di cassa integrazione per la contrazione del mercato. Gli investimenti sulla intermodalità, che coinvolgono la Val di Sangro e il Vastese, sapranno fornire un solido apporto all’economia del territorio: speriamo solo che i cronoprogrammi non subiscano ulteriori ritardi. Chiudiamo un semestre complesso ma, tutto sommato, nello specifico con più luci che ombre sul futuro dello stabilimento della Denso di San Salvo, soprattutto tenendo conto delle gravi criticità che i ripensamenti e/o i rallentamenti in termine di transizione all’elettrico stanno generando a tutto il settore industriale legato all’automotive. Tanti sono stati i tavoli ministeriali, alcuni necessitano di tempi più lunghi altri invece sono in via di definizione. Servono», insiste Laviano, «strumenti di gestione straordinaria, oggi c’è tanta preoccupazione che, nel prossimo, futuro le difficoltà della transizione, le incertezze dei mercati e la concorrenza delle economie americane ed asiatiche possano portare ulteriori perdite di lavoro e mancati investimenti per le reindustrializzazioni. In questo senso, positivo è stato l’accordo pioniere della Denso di San Salvo, una delle poche realtà industriali private ad avere messo a disposizione, se pur a fatica e con una negoziazione durata mesi, lo strumento dell’isopensione che favorisce la giusta ed equa fuoriuscita dal mondo del lavoro a chi nei prossimi 7 anni può maturare i requisiti pensionistici. Un passaggio determinante di un’azienda che continua a credere in questo territorio nonostante il futuro nebuloso, questo non deve farci però abbassare la guardia».
Cancelli chiusi anche alla Pilkington e nell'indotto del settore automotive. «Credo», dice Emilio Di Cola, segretario della Filctem Cgil, «che i lavoratori del Vastese debbano godersi ora le meritate ferie dopo un anno difficile. La speranza è che le istituzioni aprano un tavolo permanente sull'automotive. Il timore è che si continui a portare lavoro nei Paesi low cost penalizzando il nostro».
Preoccupazione ma anche fiducia. È quanto esprime Marco Laviano, segretario della Fim Cisl. «Nel settore automobilistico», ricorda Laviano, «c’è generale incertezza e registriamo anche richieste di cassa integrazione per la contrazione del mercato. Gli investimenti sulla intermodalità, che coinvolgono la Val di Sangro e il Vastese, sapranno fornire un solido apporto all’economia del territorio: speriamo solo che i cronoprogrammi non subiscano ulteriori ritardi. Chiudiamo un semestre complesso ma, tutto sommato, nello specifico con più luci che ombre sul futuro dello stabilimento della Denso di San Salvo, soprattutto tenendo conto delle gravi criticità che i ripensamenti e/o i rallentamenti in termine di transizione all’elettrico stanno generando a tutto il settore industriale legato all’automotive. Tanti sono stati i tavoli ministeriali, alcuni necessitano di tempi più lunghi altri invece sono in via di definizione. Servono», insiste Laviano, «strumenti di gestione straordinaria, oggi c’è tanta preoccupazione che, nel prossimo, futuro le difficoltà della transizione, le incertezze dei mercati e la concorrenza delle economie americane ed asiatiche possano portare ulteriori perdite di lavoro e mancati investimenti per le reindustrializzazioni. In questo senso, positivo è stato l’accordo pioniere della Denso di San Salvo, una delle poche realtà industriali private ad avere messo a disposizione, se pur a fatica e con una negoziazione durata mesi, lo strumento dell’isopensione che favorisce la giusta ed equa fuoriuscita dal mondo del lavoro a chi nei prossimi 7 anni può maturare i requisiti pensionistici. Un passaggio determinante di un’azienda che continua a credere in questo territorio nonostante il futuro nebuloso, questo non deve farci però abbassare la guardia».
Cancelli chiusi anche alla Pilkington e nell'indotto del settore automotive. «Credo», dice Emilio Di Cola, segretario della Filctem Cgil, «che i lavoratori del Vastese debbano godersi ora le meritate ferie dopo un anno difficile. La speranza è che le istituzioni aprano un tavolo permanente sull'automotive. Il timore è che si continui a portare lavoro nei Paesi low cost penalizzando il nostro».