Femminicidio, l'avvocato: l'assassino già denunciato per minacce, nessun seguito
Parla la presidente della Commissione pari opportunità della Regione Abruzzo, Maria Franca D'Agostino
MIGLIANICO. Una denuncia per minacce contro l'uomo che ieri a Miglianico ha ucciso in casa la compagna con un colpo di pistola, una denuncia che non ha avuto seguito. A segnalare la vicenda è la presidente della Commissione pari opportunità della Regione Abruzzo, l'avvocato Maria Franca D'Agostino, secondo la quale "la situazione familiare che coinvolgeva la donna uccisa è molto più complessa di quanto si possa immaginare e una cosa è certa: ha fallito ancora una volta lo Stato".
E a proposito della denuncia contro l'uomo "mi risulta risalire a un anno fa una denuncia nei confronti del 39enne - aggiunge la D'Agostino - avente ad oggetto una minaccia con arma da fuoco che lo stesso aveva fatto nei confronti dei querelanti, denuncia che non sembra aver avuto seguito da parte delle autorità competenti. Mi chiedo come mai l'uomo continuasse a detenere l'arma nonostante, come apparso su alcuni organi di stampa, avesse vari precedenti penali: aveva forse un regolare porto d'armi e se è così, come mai a seguito della denuncia questo non era stato revocato?".
"Mi chiedo, inoltre - continua la D'Agostino - che ruolo abbiano avuto i Servizi sociali in tutto questo. Voglio augurarmi che gli stessi non fossero stati informati dalla vittima di eventuali episodi di violenza, anche se, considerata la specificità della materia, qualora ciò fosse avvenuto, non sarebbe stata di loro competenza la gestione del caso. Competenza che, invece, in Italia è dei Centri antiviolenza (Cav) con i quali i servizi sociali dovrebbero rapportarsi".
Secondo la presidente della commissione Pari opportunità "nell'attuale ordinamento che coinvolge la gestione della conflittualità nei rapporti famigliari e nelle famiglie allargate, come nella vicenda di Miglianico, esiste un vulnus che è necessario sanare". A tale riguardo una riunione della Commissione è stata convocata per il 22 dicembre anche per discutere di eventuali proposte di legge o protocolli da portare in Consiglio regionale ed eventualmente in sede nazionale, anche in collaborazione con il Garante regionale dell'Infanzia.