Fisco evaso e sponsor i Maio rinviati a giudizio

A processo cinque componenti della famiglia del patron della Virtus Lanciano La denuncia del fratello estromesso dalla Bleu, una società del gruppo

LANCIANO. Presunti reati fiscali degli anni 2006 e 2007 e sponsorizzazioni illegittime fatte dalla Bleu srl - società del gruppo Maio - alla Virtus Lanciano e alla Jogging Volley srl di Altamura: per questi reati sono stati rinviati a giudizio Francesco Maio, patron della Virtus Lanciano che milita nel campionato di serie B di calcio; i figli Valentina e Guglielmo, presidente e amministratore delegato della società calcistica; le nipoti Francesca e Gabriella; Francesco Laterza e Vincenzo Fiore di Altamura e Guerino Diomede, team manager della Virtus Lanciano.

A trascinare in tribunale il patron del Lanciano calcio è stato il fratello Giovanni, che nel 2009 denunciò come fraudolenta la sua estromissione dalla società di famiglia, la Bleu. Ma Giovanni nella vicenda ha coinvolto anche le figlie, Gabriella e Francesca che assieme a Franco, Valentina, Guglielmo e a Francesco Laterza, Vincenzo Fiore e Guerino Diomede dovranno presentarsi in aula il 7 novembre 2013, come deciso dal Gup, Flavia Grilli, che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero Ruggiero Dicuonzo.

Nel processo i Maio dovranno chiarire le presunte evasioni fiscali, ossia il mancato pagamento Ires ( Imposta sul reddito delle società) di alcune società del gruppo nel 2006 e 2007 per circa un milione di euro. Franco Maio, Fiore e Diomede, in quanto presidente e consiglieri della Bleu, dovranno dare conto delle delibere di cessione, avvenute nel settembre del 2008, delle quote della Bleu srl, che gestisce la discarica di Minervino Murge, alla Santacroce spa, che di fatto avrebbero estromesso Giovanni dalla società. Franco Maio dovrà inoltre spiegare la distrazione di fondi dalla Bleu per le sponsorizzazioni del 2008 per un 1.542.000 euro e nel 2009 di 3.563.000 euro alla Virtus Lanciano e di 84 mila euro alla Jogging Volley di Altamura. Proprio per l’emissione della fattura di 84 mila euro alla società di pallavolo è indagato Francesco Laterza, amministratore della Jogging, perché per l’accusa la fattura sarebbe falsa. Fatti che saranno discussi tra un anno nel corso di un processo dove si intrecceranno affetti e affari.

Tranquillo Guglielmo Maio: «Dimostreremo la nostra estranierà ai fatti contestati», afferma l’amministratore delegato della Virtus, «siamo sereni».

Teresa Di Rocco

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