Fiume Trigno: niente fenoli, resta il divieto

San Salvo, Confindustria: dove sono gli ambientalisti che tanto polemizzano su Punta Penna?

SAN SALVO. Il paziente è nuovamente guarito, ma nessuno sa chi ha causato l’ultimo malanno. I risultati dei prelievi compiuti dall’Arta sono confortanti. Le tracce di fenoli sono scomparse. Fino a quando la Regione non emetterà una nuova determina, l’acqua del Trigno non potrà essere utilizzata per uso potabile. Il Coasiv ha presentato un’istanza per attingere alla fonte idrica da una nuova derivazione e il Consorzio di bonifica sta lavorando per questo. E mentre il territorio continua a invocare chiarezza sulla contaminazione il presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera stigmatizza il comportamento degli ambientalisti e dei politici. «Dove sono finite tutte le associazioni pronte a dichiarare guerra a remote ipotesi d’inquinamento? Davanti a una contamizione acclarata dell’acqua del fiume mi aspettavo un levata di scudi», dice l’industriale.

Le analisi. Il responso delle analisi compiute sui campioni di acqua prelevati nella traversa di Pietra Fracida sono confortanti. I requisiti microbiologici sono quelli previsti per il consumo umano. Le analisi evidenziano il carattere di idoneità dell’acqua. I fenoli non ci sono più. Il Coniv, però, continua a prelevare 70 litri al secondo da San Giovanni Lipioni. «Le analisi sono da completare e comunque per tornare a riutilizzare l’acqua della traversa di Pietra Fracida è necessaria un nuovo provvedimento della Regione che ritiri il declassamento dell’acqua e ne disponga il suo riutilizzo», spiega il direttore del Coniv, l’ingegnere Lino Prezioso.

La polemica. Le notizie fornite dal Coniv hanno tranquillizzato ieri la popolazione. I disagi restano. La Protezione civile Valtrigno continua a rifornire acqua alle industrie con grosse autobotti. «I disagi per le aziende sono comunque tanti. E non solo quelli», dice il presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera. «Quello che è accaduto è gravissimo. Ciò che mi lascia senza parole è il silenzio delle associazioni ambientaliste e dei politici che da anni combattono al loro fianco. A Punta Penna la sola ipotesi di possibile inquinamento dell’aria ha sollevato polemiche e promosso manifestazioni in difesa dell’ambiente. Adesso davanti a un fatto certo come il declassamento dell’acqua del Trigno che veniva distribuita alla popolazione, le stesse associazioni tacciono. È un fatto inspiegabile», dice Primavera. «Mi sarei aspettato una levata di scudi in difesa di un bene prezioso come l’acqua, contaminata nello stesso punto per la seconda volta in dieci mesi. Non è accaduto niente. Eppure la salute dei cittadini della vallata è preziosa tanto quanto quella dei lavoratori di Punta Penna». (p.c.)

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