Frana la strada del Parco Paura in via Adriatica

Scivola a valle la collina del Belvedere e da terra affiorano rivoli d’acqua A rischio la zona archeologica della Porticus e quella del Muro delle Lame

VASTO. Scivola a valle la collina sottostante via Adriatica. L’area della passeggiata archeologica mostra preoccupanti segni di cedimento. La ringhiera di legno che avrebbe dovuto sostenere il terreno si è afflosciata. Dalla terra affiorano rivoli d’acqua. Probabilmente è proprio questa la causa del nuovo movimento franoso che tiene con il fiato sospeso i residenti del quartiere di San Pietro.

Lunghe e profonde crepe sono comparse sulla gradinata che scende verso il parco sportivo. La scalinata si è letteralmente staccata dalle ringhiere. L’antico malanno che affligge la panoramica balconata che domina il parco Muro delle Lame si sta manifestando ancora. Lo smottamento provocato da una perdita d’acqua, ironia della sorte, si è verificato a poche centinaia di metri dalla zona che 57 anni fa scivolò a valle in seguito alla rovinosa frana del 1956.

I primi a segnalare la presenza delle lesioni e del movimento di terreno sono stati i residenti. Ieri è arrivata una nuova richiesta d’aiuto dal gruppo di podisti che frequenta il parco attrezzato. Gli sportivi hanno chiesto l’intervento della stampa. «Perché forse mostrando quello che succede riusciamo ad evitare un nuovo disastro», dicono. L’arrivo del maltempo e l'inizio della stagione invernale aumenta la preoccupazione.

«Una grande quantità di terreno è scivolata ai piedi della collina. Un acquazzone potrebbe provocare un disastro», dicono. La fragilità morfologica della zona è stata più volte segnalata dall’ambientalista Ivo Menna, ma anche dal geologo Elio Bitritto. È necessario un sopralluogo accurato da parte del Comune, della Sasi e anche della Sovrintendenza ai beni archeologici - sotto via Adriatica c’è la Porticus, imponente residenza municipale d'epoca romana - per evitare disastri e incidenti ai tanti sportivi che frequentano la pista.

Cinque milioni di euro ricevuti dieci anni fa dalla Regione non sono bastati per fermare il dissesto morfologico. Le ferite sotto via Adriatica sono larghe e preoccupanti. Che quella balconata sia franosa è notorio. Terrazzamenti e altre opere di consolidamento hanno ridotto la possibilità di frane importanti, ma non hanno eliminato gli scivolamenti. La natura morfologica della collina (strati di argilla sovrapposti a strati di sabbia) e la mancanza di manutenzione hanno provocato una preoccupante “ricaduta” del costone. Tanti i curiosi che ieri mattina approfittando della giornata di sole si sono fermati sulla passeggiata ad osservare preoccupati la palizzata di legno crollata. Segno evidente del grave malanno che ha colpito la collina.

Paola Calvano

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