CHIETI

Furti in nove aziende, scontrino incastra i ladri 

Due romeni sotto accusa, raid nella zona industriale di Pretoro: tra le ditte derubate il Pastificio Maiella da dove erano sparite le trafile di bronzo

CHIETI. Sono stati incastrati dallo scontrino di un supermercato. Così i carabinieri della stazione di Rapino hanno scoperto due ladri romeni appartenenti a una banda che, nottetempo, assaltava le aziende della zona industriale di Pretoro e rubava di tutto, arrosticini compresi. Sono ben nove i furti messi a segno, per un bottino totale di circa 180mila euro. Il raid più ingente è quello compiuto all’interno del Pastificio Maiella, da dove sono sparite 62 trafile di bronzo, che da sole valgono 156mila euro e che rendono unica la pasta prodotta ai piedi della montagna. Adrian Tomel Sirbu, 36 anni, e Florin Albei Tenta, 38 anni, entrambi residenti in provincia di Caserta, il primo a Villa Literno e l’altro a Parete, si ritrovano ora sotto processo – davanti al giudice del tribunale di Chieti Enrico Colagreco – con l’accusa di furto aggravato «per aver commesso il fatto in orario notturno, dopo la chiusura degli uffici aziendali».
IL BOTTINO
Oltre al noto pastificio e a un magazzino della Provincia, nel mirino sono finiti le ditte Eurosaldature, Spadaccini, Seap, Soalca, Copi scale, Capuzzi Ceramica e Socoel: i malviventi sono fuggiti con elettroutensili di ogni genere, attrezzi da lavoro, decespugliatori, taglia rami, 15 quintali di rame, generatori di corrente, borse, profumi, un autocarro, un automobile, un furgone, bibite, alimenti e persino 4.320 arrosticini. I colpi sono stati denunciati tra il 9 settembre e il 10 ottobre 2020.
L’INCHIESTA
Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Marika Ponziani. Si tratta di episodi che, in un paese di appena mille abitanti, hanno destato particolare allarme sociale nella popolazione e negli imprenditori della zona. Gli autori dei furti, infatti, hanno dimostrato particolare spregiudicatezza ritornando più volte sugli stessi obiettivi, in alcuni casi entrando in azione nonostante la presenza di custodi e addetti alle pulizie.
IL PUNTO DI SVOLTA
La svolta arriva quando, nel corso del sopralluogo in una delle aziende svaligiate, i carabinieri trovano uno zainetto, dimenticato sicuramente dalla banda, con all’interno due ricetrasmittenti, arnesi da scasso, una bottiglia d’acqua e un sacchetto di carta con attaccato uno scontrino emesso da un supermercato di Parete. Contestualmente, i militari esaminano in modo capillare le telecamere presenti su strade ed esercizi pubblici, tracciando in particolare i movimenti di una Fiat Panda di colore bianco, comune denominatore di ogni assalto. I carabinieri di Rapino contattano poi i colleghi della stazione di Parete, dai quali arriva una conferma determinante: nella loro giurisdizione vivono due romeni, Adrian Tomel Sirbu e Florin Albei Tenta, entrambi pregiudicati e notoriamente dediti alla consumazione di reati contro il patrimonio, che sono soliti usare una Fiat Panda, di cui i militari sono in grado di fornire anche il numero di targa. A distanza di poco tempo, raccogliendo testimonianze, gli investigatori scoprono che quell’auto è stata fotografata, subito dopo l’incursione in una delle azienda, da una vittima che si era insospettita per la presenza notturna della macchina in una vicina piazzola di sosta. La conferma definitiva arriva quando, visionando le immagini delle telecamere delle ditte derubate, i carabinieri di Parete affermano che i due ladri immortalati dai sistemi di videosorveglianza possono identificarsi, per caratteristiche fisiche, in Sirbu e Albei Tenta.
IL PROCESSO
La Provincia, difesa dall’avvocato Massimo Tosti Guerra, e il pastificio Maiella, assistito dall’avvocato Alessandro De Iuliis, si sono costituiti parte civile e chiedono il risarcimento dei danni. La prossima udienza è in programma il 22 giugno.
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