la lite sull’acqua

Fusione Isi-Sasi Il centrodestra diserta l’assemblea

LANCIANO. Riconferma del consiglio di amministrazione (Cda) uscente, nomina di un comitato ristretto di sindaci che affianchi il lavoro del Cda e volontà di arrivare alla fusione, per incorporazione,...

LANCIANO. Riconferma del consiglio di amministrazione (Cda) uscente, nomina di un comitato ristretto di sindaci che affianchi il lavoro del Cda e volontà di arrivare alla fusione, per incorporazione, della Isi nella Sasi. L’assemblea dei sindaci Isi, con i voti dei primi cittadini di centrosinistra, vista l’assenza annunciata dei sindaci di centrodestra, ha mandato avanti la società proprietaria delle reti idriche confermando il Cda nominato a gennaio e composto da Vincenzo Antonucci, Michele Galante e Antonio Iezzi. «La riconferma è stata fatta per arrivare alla fusione», ha rimarcato il presidente Antonucci dopo l’assemblea dei giorni scorsi, «infatti la nostra scadenza arriverà con la cessazione naturale della società. All’assemblea ho presentato la relazione del professore Damiani sulle modalità con le quali arrivare alla fusione che, contrariamente a quanto si pensi, va avanti. E va avanti anche per la Sasi».

Ci sono proposte, dunque, che però, per i sindaci di centrodestra, non sono state prese di comune accordo. «Non abbiamo partecipato all’assemblea», hanno scritto i sindaci in una nota, «perché l’aggregazione dei due enti, complessa, andava condotta in sinergia. Invece si è voluto solo azzerare il vecchio Cda sostituendolo, senza preoccuparsi di come condurre questa aggregazione che non si poteva chiudere in sei mesi senza affrontare il problema degli ammortamenti della rete o dei costi per i Comuni per un’eventuale retrocessione dei beni. Non siamo disposti a tollerare la logica dei numeri che i sindaci di centrosinistra impongono. Quindi, se la disponibilità al confronto non venisse colta, intraprenderemo tutte le iniziative per denunciare la pessima gestione della Sasi». (t.d.r.)

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