Giovane morto sul lavoro La madre: voglio la verità

Slitta di 24 ore l’autopsia sull’operaio schiacciato da un palo dell’impianto eolico Il paese ancora sotto shock. I sindacati chiedono maggiori controlli nei cantieri
CUPELLO. Troppi i particolari ancora da chiarire, diversi e tutti molto importanti gli elementi da acquisire. È stata rinviata di 24 ore l’autopsia disposta dalla magistratura di Larino sulla salma di Nicola Christian Tambelli, l’operaio di 29 anni morto mercoledì mattina in Molise mentre sistemava un anemometro in un impianto eolico fra Montenero di Bisaccia e Tavenna. Il sostituto procuratore di Larino, Morena Susi, ha ritenuto necessaria la perizia medico legale. Per eseguire l’esame occorre attendere l’arrivo di un medico legale da Foggia, dal momento che in Molise manca un dipartimento di Medicina legale.
Per la mamma dello sfortunato operaio si allunga l’angoscia e l’attesa del rientro a casa della salma. La donna è disperata e invoca giustizia. Non si rassegna a una morte così violenta. Non riesce a credere che suo figlio sia morto per un incidente sul lavoro.
La precisione e abilità del ragazzo nella propria professione era nota a tutti in paese. La mamma dell’operaio si è rivolta all’avvocato Carlo Perrozzi. «Non c’è bisogno che io spieghi quanto sia grande il dolore della mia cliente. Legittimo il suo desiderio di conoscere la verità», dice l'avvocato Perrozzi. Il penalista ha raggiunto il luogo della tragedia per rendersi conto di persona della situazione e visionare il cantiere in cui lavorava l’operaio. L’infortunio si è verificato su un terreno lontano dalla strada principale, vicino a un agriturismo.
Quando il palo da 30 metri si è abbattuto su Nicola Christian, l’operaio indossava il caschetto. L’elmetto protettivo è stato trovato dalle forze dell’ordine a poca distanza dal corpo insieme a una scarpa del giovane. Il casco è volato via durante la caduta. Questo particolare avvalora l’ipotesi secondo la quale Nicola Christian deve aver perso l’equilibrio inciampando e perdendo una scarpa prima di essere travolto. Nessun casco, tuttavia, avrebbe potuto proteggere l’operaio da un palo così pesante.
Al momento della disgrazia insieme al giovane c’erano altri tre colleghi. Sono stati loro i primi a soccorrerlo e a chiedere aiuto. I tre sono stati ascoltati a lungo dai carabinieri di Montenero e Palata. Sul posto sono arrivati anche gli ispettori dell’Inail e i funzionari dell’Ispettorato del lavoro.
Al momento non è stato comunicato se ci sono persone indagate. La magistratura ritiene necessario eseguire prima l’autopsia. Inevitabilmente la disgrazia ha rinfocolato le polemiche sulle tanti morti bianche che quest’anno si sono susseguite in Molise come in Abruzzo. I sindacati invocano maggiori controlli in tutti i settori, nell’industria, in agricoltura e nei cantieri. A Cupello sperano tutti che la perizia legale possa essere fatta oggi stesso. Se così fosse i funerali si svolgeranno domani.
Paola Calvano
©RIPRODUZIONE RISERVATA