Gli arrestati per la finta bomba a Bonanni: «Andiamo a sparare ai negri»

L’intercettazione choc: Nunziato e Colasante dall'auto dovevano testare un fucile

CHIETI. É il 31 agosto scorso in macchina ci sono Nunziato che su facebook si fa chiamare Viktor Alzarqawi, il vice di Bin Laden, e Colasante, guardiese con la passione delle armi e della fabbricazione delle bombe. I due hanno un fucile da testare. Non è un’arma letale ma ad aria compressa e ciò che accade è da pelle d’oca. Il francavillese che ama Al Qaida dice all’altro: se vediamo qualche negro in biclicletta...» e l’altro annuisce e afferma: «la dobbiamo testare se fa male o no...». Nunziato quindi esclama: bravo...su un negro!». Così alle 22,56 dell’ultimo giorno di agosto comincia la caccia al passante di colore per le strade di Francavilla. É il passaggio più inquietante delle 33 pagine di ordinanza cautelare con cui, due giorni fa, la Distrettuale antimafia dell’Aquila e la sezione antidroga della polizia di Chieti hanno arrestato Davide Nunziato, di 32 anni, la moglie Valeria Di Stefano, di 30, (ai domiciliari con il braccialetto antifuga al polso) e il 21enne guardiese Donato Colasante, già in carcere dal 10 ottobre per ricatti a madre e nonna, vittime delle su richieste di soldi per la droga.

É Raffaele Bonanni, e l’ex leader nazionale della Cisl? Da Bruxelles in sindacalista di Bomba fa sapere di sentirsi sereno di essere stato subito avvisato dalla polizia, quando, il 21 marzo scorso, Nunziato e Colasante gli piazzarono, sotto casa della figlia, in viale Alcione a Francavilla, una finta bomba fatta con bulloni di ruote d’auto. Ma poi il primo dei due chiamò il 112 dalla cabina telefonica lì vicino per segnalare l’ordigno fasullo, facendosi però riconoscere dalla voce. Fu una minaccia con fini eversivi e non un semplice scherzo dice il pm Antonietta Picardi, nell’atto di accusa.

Una minaccia seguita da una sorta di tallonamento di Bonanni quando il 7 e il 29 giugno e poi il 2 luglio scorso la Di Stefano chiama il marito e gli dice al telefono: «C’è il politico. Ci sta». E giù con epiteti irripetibili verso Bonanni e un carabiniere della sua scorta che, nel 2013, aveva intercettato Nunziato con una mitraglietta Skorpion.

Veri terroristi o giovani esaltati? É più facile che sia vera la seconda delle ipotesi come lascia pensare un sms choc che Colasante invia alla fidanzatina il 22 luglio scorso: «Mo ke torni ti trovo gente per farcelo. Ne dovresti fare minimo 3 a 20 euro l’uno». Gli servivano soldi per la droga, voleva che lei si prostituisse. Ma per fortuna la ragazzina ha saputo dirgli no.