I sindaci e il rincaro delle bollette «Non fateci diminuire i servizi» 

Alta adesione all’assemblea nel teatro di Atessa per protestare contro l’aumento dei costi energetici Un gruppo di tecnici elaborerà un documento. Il prefetto Forgione: «Lo porterò io stesso al governo» 

ATESSA. È destinato a travalicare i confini regionali l’incontro che si è tenuto ieri ad Atessa, nel teatro comunale, su “Crisi energetica-l ‘impatto sui Comuni”, al quale ha partecipato più della metà dei 104 sindaci della provincia di Chieti alla presenza del prefetto Armando Forgione e del direttore Anci Abruzzo, Massimo Luciani. Sarà adesso formato un gruppo di tecnici affinché sia elaborato un documento dal quale scaturiscano iniziative comuni.
Bisogna dare atto ai promotori dell’iniziativa, Giulio Borrelli (Atessa), Enrico Di Giuseppantonio (Fossacesia) e Nicola De Laurentiis (Archi), per aver avuto la sensibilità e l’intraprendenza di incontrare altri colleghi per non andare in ordine sparso. Il caro bollette, luce e gas, rischia per far chiudere i bilanci di tagliare sui servizi. È stato il sindaco di Atessa, Borrelli, a scoprire il vaso di Pandora: «I nostri bilanci, i bilanci dei Comuni», ha esordito Borrelli, «sono in grossissime difficoltà. Noi in Atessa da una spesa di 480.000 euro per l'illuminazione pubblica siamo passati a 900.000 euro per il 2022. Per il riscaldamento siamo passati da 190.000 euro, nel 2021, a 403.000 di quest’anno. C'è un aumento del 87,50% del costo dell'energia elettrica e dell’112,10% per il riscaldamento. E così vale, più o meno, per tutti gli altri Comuni. Non possiamo dissestare i bilanci o togliere servizi per pagare le bollette. La preoccupazione c'è. I ristori governativi hanno coperto finora circa il 32% degli incrementi di spesa». A questo punto i sindaci e gli amministratori presenti non hanno fatto altro che annuire pensando ai rincari delle propri comuni.
Lo scopo dell’incontro comunque non era una visita “al muro del pianto” ma la necessità di trovare soluzioni d’insieme e concrete nell’immediato: risparmio sulla pubblica illuminazione e sul riscaldamento negli edifici pubblici ad esclusione delle scuole. «Tutto questo molto probabilmente non basterà a far fronte all'emergenza energetica», ha puntualizzato Borrelli, «ma se ci saranno scelte adeguate a livello nazionale e regionale, se anche noi, come Comuni, faremo la nostra parte, non aspettando solo la manna dal cielo, potremo affrontare meglio la drammaticità della situazione. L'affronteremo tanto meglio se lo faremo insieme. Se siamo d’accordo, dobbiamo preparare ordinanze sul risparmio energetico u misura per le nostre realtà da concordare con il prefetto. Oggi lanciamo un segnale politico al governo».
Massimo Luciani è stato chiaro: «Parlerò di questa riunione di sindaci nell'Anci nazionale, essa è destinata a fare scuola. Il segnale è chiaro al governo: noi facciamo la nostra parte ma voi dovete fare la nostra». L'intervento del prefetto Forgione è stato puntuale: «Vi chiedo di far uscire da questa riunione un documento unitario, magari con tutti i sindaci della provincia, che porterò a Roma. Bisognerebbe indagare su quelle società che si tanno arricchendo a dismisura e maldestramente su questi aumenti di elettricità es».
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