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Il centrosinistra difende il nuovo statuto

LANCIANO. «Il nuovo statuto della Fiera rappresenta un buon risultato dopo anni di disinteresse nei confronti della struttura». I gruppi di maggioranza Pd e “Lanciano in comune” fanno quadrato...

LANCIANO. «Il nuovo statuto della Fiera rappresenta un buon risultato dopo anni di disinteresse nei confronti della struttura». I gruppi di maggioranza Pd e “Lanciano in comune” fanno quadrato attorno all’approvazione del nuovo documento societario della Fiera da parte del consiglio comunale.

«Lo statuto dell’ente viene riformato a distanza di anni tenendo ben fermi capisaldi importanti come la riduzione dei membri del consiglio di amministrazione da 11 a 5, l’indicazione del presidente da parte del Comune di Lanciano e la possibilità di aprirsi ai privati», dice Leo Marongiu, segretario Pd. «Proprio l’appetibilità all’ingresso di capitali privati rimane un elemento primario per il rilancio dell’ente che deve basarsi sull’ammodernamento strutturale attraverso, ad esempio, un nuovo padiglione polifunzionale e messo in sicurezza». Marongiu ricorda l’impegno della giunta comunale nei confronti della Fiera: «Per la prima volta il Comune ha versato il proprio contributo all’ente spingendo gli altri consorziati a fare la propria parte; la Fiera ha raggiunto un leggero utile e infine, grazie al nuovo statuto, si potranno costruire altre azioni virtuose».

«Risultano strumentali e fuori luogo le polemiche», fa notare Alessandro Di Matteo, capogruppo di “Lanciano in comune”, «e si evince una doppia dimenticanza dell’opposizione. La prima riguarda il disinteresse finanziario dell’ex giunta Paolini verso la Fiera con l’obiettivo indiretto di una lenta eutanasia a vantaggio di qualche barone chietino. La seconda dimenticanza è che il nuovo statuto riduce i componenti del Cda il che significa risparmi per i cittadini secondo la logica che guida questa amministrazione: meno poltrone, meno sprechi e più efficienza per i cittadini». (d.d.l.)

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