Il Comune boccia la Regione «No al piano per il Renzetti» 

Pupillo e giunta contestano l’assessore Verì e il direttore generale Schael «Pronti a fare le barricate per far restare il nuovo presidio nell’attuale sede»

LANCIANO. «È sconcertante sentire l’assessore regionale Nicoletta Verì parlare di vocazione per l’ospedale Renzetti visto che è già un Dea di I livello: quindi ha le discipline che lo caratterizzano». «Dire che l’ospedale nuovo di Avezzano viene prima di Vasto e Lanciano significa fare solo Avezzano e rinviare a “mai” gli altri due». «Siamo pronti a incatenarci per fare restare il nuovo presidio - se si farà - nell’attuale sede, come deciso dal consiglio comunale». Sono il sindaco Mario Pupillo, il presidente del consiglio comunale Leo Marongiu e il vicesindaco Giacinto Verna a replicare all’assessore regionale alla sanità Verì e al direttore generale della Asl, Thomas Schael, sul Renzetti che, hanno precisato, resterà Dea di I livello ma con una vocazione da trovare; che con il San Pio di Vasto avrà un direttore di presidio unico per una maggiore autonomia; che Lanciano vedrà il nuovo ospedale ma dopo Avezzano e Vasto e dopo che si capirà «dove e come farlo». «Speriamo che sia un scherzo di Carnevale», ironizza Pupillo.
IL DEA. La Verì ha rassicurato i cittadini sul fatto che il Renzetti resterà Dea di I livello, che non sarà declassato ma deve trovare una vocazione. «L’ospedale è già Dea di I livello da anni», dice il sindaco, «e non deve trovare una vocazione: essere Dea ha già in se 11 o 12 specializzazioni. Piuttosto doveva rassicurare sul suo funzionamento, concedendo urologi e otorini che devono esserci 24 ore al giorno e non a mezzo servizio come oggi per carenza di personale anche in altri reparti come Anestesia e Gastroenterologia. Poco personale, scendono i numeri - vedi i 100 interventi saltati nei mesi scorsi - ed è facile poi chiudere».
NUOVO OSPEDALE. «Sembra di essere tornati al 2011, quando partì l’iter per la scelta del sito del nuovo ospedale», dice Marongiu, «con Fabrizio Di Stefano e Mauro Febbo che in consiglio comunale ci dissero che il “dove” lo avrebbe deciso il Comune e il “come” la Regione. Nel 2016 ci fu la delibera unanime di fare il nuovo ospedale sul sito attuale, a cui sono seguite le delibere della giunta regionale. Ora la Verì rimette in discussione il “dove” precisando che devono dire la loro anche i cittadini? Il consiglio comunale è espressione dei cittadini». «Si sta tornando ai tempi del presidente della Regione Gianni Chiodi, che voleva trasferire il nuovo presidio dall’attuale sede», dice Verna. «Diremo ancora no a questa ipotesi, che crea solo tensioni tra la popolazione, anche incatenandoci. Poi se qualcuno di quelli che oggi sono passati alla Lega o a Fratelli d’Italia ha cambiato idea lo dicesse ora in maniera chiara». «Costruire nell’area attuale», aggiunge Pupillo, «significa risparmiare su espropri e acquisto dei terreni e della dismissione dell'area. Poi creeremo la Cittadella della salute mettendo nei palazzi storici del Renzetti il distretto sanitario in modo che i cittadini troveranno tutti i servizi nello stesso luogo». «Altra affermazione grave della Verì», aggiunge Marongiu, «è aver detto che il nuovo ospedale di Avezzano viene prima di Vasto e Lanciano. Doveva metterli sullo stesso ordine come dal piano precedente altrimenti significa esaurire le risorse pubbliche - 143 milioni - per Avezzano e rinviare a “mai” la costruzione degli altri due presidi».
DIREZIONI SANITARIE. Bollata come “assurda” l’affermazione di Schael di una maggiore autonomia di Lanciano e Vasto con un direttore sanitario di presidio unico. «Vorrei anche sapere», chiude Pupillo, «se il bando per la direzione sanitaria aziendale - vacante da quasi un anno - è stato bocciato dal ministero, perché nel caso alcuni atti potrebbero essere impugnati».
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