Il marito oggi parla davanti al giudice 

Il pensionato che ha ucciso la moglie vuole rispondere alle domande, ma l’avvocato spiega: molti dettagli li ha già rimossi

VASTO. Comincerà alle 10.30 di oggi, nel carcere di Vasto, l'interrogatorio di Domenico Giannichi, 68 anni, arrestato venerdì mattina dai carabinieri per l'omicidio volontario della moglie Luisa Ciarelli (65), aggravato dai futili motivi. Il pensionato, assistito dall’avvocato Alberto Paone, ha intenzione di rispondere alle domande del giudice. La conferma arriva dal legale, che aggiunge: «Ci sono molte cose che Giannichi ha rimosso e non ricorda più».
L’ex operaio dovrà spiegare al giudice Italo Radoccia il motivo che ha scatenato la furia omicida mentre con la moglie andava a fare la spesa. L'avvocato Paone è convinto che il comportamento irrazionale e violento dell'uomo sia la conseguenza di problemi di salute diagnosticati di recente.
«Non so esattamente di quali patologie soffrisse, non ho avuto modo di vedere i farmaci che assumeva, sono a casa e, quindi, sono stati sequestrati con tutto quello che è all’interno dell’abitazione», prosegue l'avvocato. «Certo è che, prima di portare il mio clinete in carcere, i carabinieri hanno dovuto accompagnarlo all’ospedale di Lanciano per medicare le ferite che lui aveva riportato al volto durante la colluttazione con la moglie. A Lanciano hanno dovuto anche calmarlo. E pure in carcere assume dei farmaci». Paone è intenzionato a chiedere una perizia psichiatrica per il suo cliente e, eventualmente, il rito abbreviato.
Oltre all’interrogatorio di stamattina, un’altra tappa fondamentale dell’inchiesta sarà l’autopsia che verrà eseguita domani dal medico legale Cristian D’Ovidio all’obitorio dell’ospedale di Chieti. Il colpo mortale inferto con un bastone di legno, stando ai primi accertamenti, potrebbe averla raggiunta alla nuca. Ma non è stato il solo. L'uomo ha colpito più volte la donna alla schiena. Il volto di Luisa è apparso ai soccorritori irriconoscibile. Lividi recenti, ma anche datati. Forse quella di venerdì non è stata la prima lite violenta tra i due coniugi.
Gli investigatori cercheranno di scoprire, attraverso l'autopsia, se Luisa sia stata picchiata anche prima di venerdì. «Noi abbiamo sempre visto Domenico estremamente tranquillo», dicono i vicini. «La moglie da qualche tempo usciva pochissimo di casa. A volte la vedevamo sul balcone a fumare, ma era difficile incontrarla in giro».
Oltre alla villa in cui la coppia viveva, è stata sequestrata anche la Fiat Panda all’interno della quale è cominciata la lite.
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