Il nuovo ospedale fuori dalla città

Compromesso tra Asl e sindaci: una commissione tecnica sceglierà l'area

LANCIANO. Sarà una commissione tecnica a valutare, entro due settimane, il luogo migliore dove costruire il nuovo ospedale, senza perdere i fondi ministeriali. Ma quasi sicuramente il Renzetti sarà spostato fuori dal centro città. È quanto è stato deciso nell'animato incontro di ieri tra il manager Asl, Francesco Zavattaro, la Provincia e i sindaci del comprensorio.

Se diventerà un ospedale comprensoriale da 300 posti letto, il nuovo Renzetti sorgerà fuori città. È la proposta emersa al termine del lungo incontro di ieri, nella ex sede Asl in via Spaventa, tra la direzione generale, il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio e i sindaci. Presenti quelli di Lanciano, Gessopalena, Santa Maria Imbaro, Lama dei Peligni, Frisa, Casoli, Sant'Eusanio, Altino, Mozzagrogna, Fossacesia, Treglio, Rocca San Giovanni, Atessa, Castel Frentano, Pennadomo, Paglieta, Fara San Martino, Pizzoferrato, Borrello e Villa Santa Maria.

La nuova proposta sarà valutata insieme ad altre due: il progetto del sindaco Mario Pupillo di una Cittadella della salute da costruire sull'area attuale, e quello della Asl e di alcuni sindaci del Pdl di spostarlo fuori città. A farlo sarà una commissione formata da esperti della Asl e della Provincia, e tecnici degli uffici urbanistica dei comuni di Lanciano e Atessa.

La commissione dovrà pronunciarsi entro il 18 settembre, giorno fissato per un nuovo incontro. «Bisogna fare presto», ha esortato i sindaci Zavattaro, «e trovare subito un'intesa su dove costruire l'ospedale. Di certo non può restare nell'area attuale per motivi economici e tecnici». La Asl boccia, dunque, ufficialmente il progetto di Pupillo perchè «non si può procedere contestualmente alle fasi di demolizione e costruzione. I costi di smaltimento delle macerie sarebbero di 10 milioni di euro. Un nuovo ospedale deve essere collocato in una posizione strategica e al centro di una rete viaria che lo renda facilmente raggiungibile, soprattutto dai mezzi di soccorso, oltre che dalla popolazione».

«Sarà la commissione a valutare tecnicamente la giusta collocazione del Renzetti», dice Enrico Di Giuseppantonio, che ha lanciato l'idea di un ospedale comprensoriale, «ma bisogna fare presto perché entro dicembre si deve presentare il progetto preliminare al ministero per non perdere i fondi. Certo un ospedale da 300 posti ci fa propendere per un presidio fuori dal centro».

«È impensabile avere un ospedale da 300 posti», sostiene il sindaco di Casoli, Sergio De Luca, «sia perchè questo comporta la chiusura del presidio di Atessa, sia perchè non ci sono i soldi per costruirne neanche uno da 200. In cassa ci sono 35 milioni di euro, bisogna chiederne altri 50 per arrivare a 80 milioni per un ospedale da 200 letti, figuriamoci se si trovano 115 milioni di euro per un ospedale da 300 posti».

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