Il Tar riapre uno dei tre pozzi del Giardino

L’Ato: «Entro 12-18 ore l’acqua tornerà a sgorgare dai rubinetti delle case»

PESCARA. Il Tar attenua la grande sete ordinando la riapertura di uno dei tre pozzi di acqua potabile chiusi dal commissario del bacino Aterno-Pescara, Adriano Goio. Da questa mattina, nei rubinetti dei comuni e delle frazioni serviti dall’acquedotto del Giardino, comprese le città di Chieti e Pescara, dovrebbe essere tornata a sgorgare almeno un terzo dell’acqua di cui si era persa traccia da venerdì.

La riapertura del pozzo “tre” di Sant’Angelo, nel territorio di Castiglione a Casauria, rifornirà il Giardino di 120-130 litri al secondo. In estate la portata dell’acquedotto è di circa 1000 litri al secondo, di cui 350 circa (e non 150 come era stato comunicato alla stampa) erogati dai tre pozzi fatti chiudere dal commissario trentino il 4 agosto scorso a causa della presenza di tetracloruro di carbonio ed esacloretano, sostanze nocive per la salute riscontrate dall’Arta nelle analisi di laboratorio effettuate agli inizi di luglio.

Dunque, affinché la pressione dell’acqua che sgorga dai rubinetti delle abitazioni possa tornare quella di cinque giorni fa, mancano ancora all’appello i circa 260 litri al secondo erogati dagli altri due pozzi Sant’Angelo, che saranno sostituiti, con analoga portata, da altri due nuovi pozzi in costruzione nel territorio di Bussi. Il presidente dell’Ato, Giorgio D’Ambrosio, assicurava ieri che il primo sarà realizzato «entro martedì prossimo».

Il secondo «subito dopo Ferragosto. Diciamo che entro il 20 del mese», ha precisato il presidente dell’Ente d’Ambito, «l’emergenza dovrebbe essere pienamante rientrata». Alle 16,20 di ieri, dopo l’ordinanza firmata in mattinata dal presidente del Tar di Pescara Antonio Catoni, i tecnici dell’Aca hanno provveduto all’apertura del pozzo “tre” di Castiglione a Casauria. Contemporaneamente una nota dell’Ato annunciava che «entro le successive 12-18 ore (dunque per la mattinata di oggi ndr) si sarebbero registrati «significativi miglioramenti nelle città più disagiate come Chieti, Pescara e Francavilla al Mare».

A ricorrere contro l’ordinanza del commissario Adriano Goio (in ferie dal giorno successivo la firma del provvedimento) erano stati proprio il presidente dell’Ato Giorgio D’Ambrosio e l’Aca, l’azienda acquedottistica che gestisce il sistema delle reti idriche per conto dei 64 comuni dell’Ente d’Ambito. Il Tar di Pescara ha accolto ieri mattina la richiesta di sospensiva con un provvedimento urgente, limitatamente al pozzo “tre”, in quanto gli ultimi dati Arta non avevano riscontrato in questo punto tracce di inquinamento significative nell’acqua immessa nella condotta del Giardino.