Incidente in gara a Chieti, grave Carletti

Il ciclista cade nel corso di una gara: uno spuntone del guard-rail gli perfora i polmoni. L’atleta 65enne è in Rianimazione

CHIETI. Lo spuntone del guardrail gli si conficca nel torace. Lotta per la vita, Dino Carletti, 65 anni, uno simboli del ciclismo abruzzese. Il campione del Mundialito Amatori è ricoverato nel reparto di Rianimazione all'ospedale di Chieti. L'incidente è avvenuto sabato. Carletti, in sella della sua bici, stava partecipando per la squadra Gs Moscufo al Primo trofeo Tecnogas, organizzato dalla Asd Cycle promozione ciclismo, con la collaborazione del comitato provinciale Acsi ciclismo di Chieti. Il 65enne stava correndo all'altezza dell’uscita di Strada dell'acquedotto, uno dei tratti del percorso che partiva da via Papa Giovanni Paolo II, nel campus del Villaggio del Mediterraneo, improvvisamente ha perso il controllo della bicicletta in curva, andandosi a schiantare contro lo spigolo del montante del guardrail, pericolosamente scoperto, ribaltandosi fuori dalla carreggiata. L'impatto gli ha provocato, oltre alla perforazione del torace, anche la frattura scomposta di una gamba. Immediato l'intervento dei volontari della Valtrigno Chieti in servizio durante la competizione, che con un equipaggio medicalizzato hanno trasportato tempestivamente il ferito all’ospedale Santissima Annunziata.

Carletti è stato subito ricoverato nel reparto di rianimazione, in prognosi riservata. Coinvolto nell'incidente anche il 61enne Marco Ciommi di Torre de' Passeri, che dopo essere caduto ha riportato contusioni alla spalla e al gomito destro: «E' arrivato sconvolto all'arrivo» dicono alcuni partecipanti che attendevano al traguardo i corridori «a quel punto ci siamo allarmati». Montesilvanese di Villa Canonico e tesserato con il Gruppo sportivo Moscufo, Carletti si è già laureato campione italiano al Mundialito Amatori Open di Morro d'Oro, salendo sul gradino più alto del podio della categoria M8, quella dei corridori più anziani che vanno dai 65 anni in su. E non ha mai perso la voglia di vincere. Si allena percorrendo 100 km al gioeno. In quell'occasione, ad agosto di un anno fa, completò il percorso in 1h18'32'', davanti a Graziano Verdini della Melania e Goffredo Ursini della Laccobike. Una soddisfazione non da poco per il portacolori del Gs Moscufo che ricevette anche la medaglia d'oro tricolore, insieme ad altri dieci ciclisti tutti più giovani di lui, dai 19 ai 29 anni fino agli atleti paralimpici. Il tutto in un'edizione particolare del Mundialito Open, che fu preceduta dalla benedizione dei 153 partecipanti e dal minuto di raccoglimento in memoria delle vittime di Marcinelle, in Belgio, a 60 anni di distanza dalla catastrofe.

«Da quando ho ripreso a correre, circa un annetto fa, sto andando alla grande» raccontava Carletti «per me andare in bicicletta è puro divertimento. Fa bene alla salute e mi tiene in forma. Adesso mi è tornata la voglia e spero di proseguire ancora per parecchio tempo, soprattutto per recuperare gli anni in cui sono rimasto fermo». Ma ora il campione deve tagliare il traguardo della vita: «Ci auguriamo che tutto possa finire bene» fa sapere Marco Rosati, responsabile Valtrigno Chieti.