il servizio asl si scusa e annuncia rimedi 

Invito screening a una defunta «Errori che possono capitare»

LANCIANO. «Quanto è accaduto è un fatto grave, senza dubbio spiacevole e ci rammarica sia avvenuto, ma sarebbe stato più grave se non avessimo inserito una persona negli screening. Miglioreremo la...

LANCIANO. «Quanto è accaduto è un fatto grave, senza dubbio spiacevole e ci rammarica sia avvenuto, ma sarebbe stato più grave se non avessimo inserito una persona negli screening. Miglioreremo la gestione dell’anagrafica e lunedì 20 ci sarà un incontro in Regione. La nostra prima preoccupazione è chiamare le persone a fare i nostri tre screening; inviamo 170.000 lettere-invito annue, un numero importante».
È il coordinatore degli screening oncologici della Asl Lanciano Vasto Chieti, l’anatomopatologo Domenico Angelucci a spiegare il caso della donna lancianese che ha ricevuto l’invito dalla Asl ad effettuare lo screening mammografico, pur essendo morta da 5 anni. Un errore, per fortuna raro, che ha causato dolore e sdegno tra i familiari della defunta, ma che ha messo in luce quanto sia complesso organizzare gli screening, che permettono di salvare vite umane.
«Gli screening per la prevenzione del tumore della mammella, di quello della cervice uterina e del colon retto», spiega Angelucci, «seguono un percorso complesso e articolato che coinvolge oltre 100 operatori tra medici, tecnici e ostetriche dei vari ospedali. Ogni anno inoltre inviamo circa 170.000 lettere-invito alla popolazione che rientra, in base all’età, nei controlli, che sono gratuiti. I nominativi vengono dall’anagrafe regionale che a sua volta li prende da quella dei vari Comuni che spesso non sono così aggiornati e possono capitare degli errori».
Come si cancella un utente che non rientra più nei controlli? Ad esempio tramite il postino, che nel consegnare la lettera, scopre che la persona è morta, lo comunica e la Asl lo depenna. O sono i familiari che ricevono la lettera ad informare la Asl. Una persona può essere anche cancellata dall’elenco perché dice che ha fatto già l’esame per conto proprio. Poi ci sono i medici di famiglia che ricevono l’elenco degli assistiti che non hanno fatto gli screening, ne chiedono il motivo e lo comunicano alla Asl che aggiorna i dati.
«Dobbiamo modificare questo sistema, informatizzarlo», dice Angelucci, «lunedì c'è una riunione in Regione per un nuovo software gestionale delle anagrafi per evitare problemi. Qui c’è un’ottima adesione agli screening, su cui il direttore generale Thomas Schael punta, ed è fondamentale perché salvano vite, permettono di individuare eventualmente tumori nella fase in cui è possibile intervenire, evitando un’operazione chirurgica», conclude Angelucci. (t.d.r.)
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