Jois era tornato dal porto in città Alle 3 intercettato in via Lebba 

Lo studente universitario di 19 anni si era fatto accompagnare da un tassista nella zona costiera all’una Poi qualcuno lo ha portato in auto verso nord, a 3,5 chilometri di distanza. Quindi il ritorno verso il mare

VASTO. Dove è morto Jois Pedone? L'autopsia disposta dal sostituto procuratore Vincenzo Chirico ha stabilito che il ragazzo è annegato. Ma Jois è morto dove è stato trovato o il suo corpo è stato riportato a Punta Penna in un secondo momento? È uno dei tanti dubbi che assillano la famiglia. Dubbio giustificato dal tipo di sabbia trovata nel borsone legato alla caviglia del ragazzo.
RENA E NON SABBIAPiù che sabbia il materiale che ha trasformato il borsone in una zavorra letale era rena. Un tipo di sabbia più silicea, che si trova comunemente vicino al greto di un fiume o dove sfocia il fiume. Sicuramente sabbia diversa da quella che si trova a Punta Penna.
LA CELLA TELEFONICAAltro particolare da non trascurare, è la localizzazione dell'ultimo contatto del cellulare dello studente. Mentre erano in corso le ricerche del giovane, gli investigatori hanno agganciato la cella verso le 3 in località Lebba, a nord di Punta Penna. Poi il nulla. Lebba dista circa 3 chilometri e mezzo dal porto di Vasto. Si raggiunge in una manciata di minuti. Perché Jois era andato a Lebba e con chi? Di sicuro il ragazzo finì in mare dopo le 3. Quando venne ritrovato il suo corpo era intatto e sul viso era incisa una Z.
IL BORSONE E LA FUNEIl giovane si era fatto portare a Punta Penna da un taxi all'1,30. Con sé aveva solo un borsello con una macchina fotografica per scattare delle foto. Nessun borsone. Chi gli ha dato il borsone e la fune? Erano sul molo o le ha portate qualcuno? Domande al momento senza risposta ai quali si aggiungono particolari che smentiscono.l'ipotesi del suicidio.
A BARCELLONAJois aveva prenotato e pagato un viaggio nella città spagnola con gli amici. Dopo un’estate di lavoro e prima di tuffarsi negli studi per sostenere gli esami, voleva concedersi una vacanza che aveva già pagato. «Perché pagare una vacanza se come qualcuno sostiene aveva deciso di morire?», chiede la nonna Pia Regina.
“CHI L'HA VISTO?”Questo e altri particolari sui quali vige il segreto istruttorio hanno convinto anche il pool della trasmissione di Rai 3 "Chi l'ha visto?" ad indagare. Ieri pomeriggio il regista Fabrizio Franceschelli è tornato a Vasto dalla nonna del ragazzo per ulteriori approfondimenti. Al di la del lavoro che stanno facendo gli investigatori, è auspicabile la collaborazione di chi ha visto e parlato con Jois nei giorni e nelle ore precedenti la sua morte. Sulla spiaggia di Punta Penna quella notte c'erano altri ragazzi. Possibile che nessuno abbia visto cosa ha fatto Jois e se si è avvicinato a qualcuno? «Chi sa parli, ci aiuti», ripete nonna Pia Regina. «Io non mi arrendo. Andrò avanti fino a quando non avrò scoperto perché è morto Jois», ribadisce la donna. «Manca un movente per una scelta estrema come il suicidio. Sono sicura che Jois non avesse mai neppure pensato al suicidio. Amava troppo la vita. È caduto in una trappola», ripete la donna.
©RIPRODUZIONE RISERVATA