La Denso tira le somme su contratti e investimenti

San Salvo, sindacati convocati dall’industria sui piani per 900 lavoratori La “solidarietà” scade a novembre: pronti 50 milioni per altre produzioni

SAN SALVO. È il colosso industriale che ha investito di più insieme alla Pilkington nel Vastese. Ha portato avanti in un momento drammatico per l’industria e l’economia, importanti progetti, rinnovando gli impianti e la produzione e sfidando l’Europa. Il 13 maggio i dirigenti della Denso incontreranno i rappresentanti sindacali per fare il punto della situazione, valutare il passato e programmare il futuro. I contratti di solidarietà che hanno permesso di salvare i posti di lavoro scadono a novembre. I dirigenti dovranno valutare se rinnovarli o meno.

Il 13 maggio per i 900 lavoratori del colosso giapponese di Piana Sant’Angelo sarà un giorno importante. Ai sindacati sarà comunicato a che punto sono gli investimenti e saranno rilevati i programmi per l’Europa. La Denso ha puntato sul nuovo alternatore Sc per recuperare fette di mercato. Entro fine anno saranno investiti 50 milioni di euro per migliorare i prodotti e realizzarne di nuovi. L’industria giapponese produttrice internazionale di sistemi integrali e componentistica per auto, ha deciso di puntare su prodotti competitivi.

Il piano di investimenti illustrato un anno fa è andato avanti come da programma nonostante la crisi. Qualche mese fa è partita la produzione dei nuovi alternatori. Oltre alla Fiat, grazie ai nuovi prodotti, Denso rifornisce le più prestigiose case automobilistiche. In particolre Mercedes e Bmw.«Questo grazie ai nuovi motorini di avviamento», rimarca Primiano Biscotti, segretario provinciale Cisl.

Il 18 novembre termineranno i contratti di solidarietà. Probabilmente saranno rinnovati. La solidarietà del resto ha dimostrato di essere la medicina migliore in un momento economico così delicato. Rispetto ad un anno fa l’economia comincia a dare piccoli segnali di ripresa. Tutto lascia ipotizzare il meglio ma i sindacati almeno per il momento non abbandonano la prudenza.

L’unica amara certezza è che la situazione alla Denso è decisamente migliore di quella vissuta da centinaia di lavoratori della Val Sinello. L’area industriale di Gissi in queste condizioni non interessa più nessuno. La riconversione della Golden Lady è un triste capitolo e si aggiunge alla chiusura dell’Arkema, al fallimento del gruppo Valsinello e alla crisi del Pantalonificio d’Abruzzo. E intanto a Vasto i lavoratori della Sider Vasto aspettano ancora la conclusione dell’accordo di riconversione.

Paola Calvano

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