La nuova riserva cambia i confini: il progetto piace agli imprenditori 

Convivenza tra zone protette e industrie: escluse alcune aree a nord, dentro quelle da Vignola a Trave La Rana e Grassi (AssoVasto): «Adesso la perimetrazione è perfetta: si possono creare ben tre oasi»

VASTO. Sono state escluse alcune aree a nord ed incluse zone a sud della costa, da Vignola fino a Trave, passando per Casarza dove è prevista l’istituzione di una riserva naturale. Cambia perimetrazione il progetto Life Calliope per la riqualificazione degli ambienti costieri e la loro tutela. L’iniziativa - che vede la Regione Abruzzo capofila con partner l’Università del Molise e il comune di Vasto - è stata al centro di una riunione che si è tenuta in municipio e che ha visto la partecipazione di tutti gli stakeholders. Un passaggio necessario dopo le contestazioni sulla perimetrazione iniziale che, a loro avviso, si scontrava con il progetto di ampliamento del porto. Erano presenti Angela Stanisci, docente di aree protette e biodiversità all’Università del Molise, Maria Carla De Francesco, project manager, Tommaso Pagliani, biologo marino del Consorzio Mediterraneo, Lino Salvatorelli, Davide Aquilano e Nicholas Tomeo in rappresentanza delle associazioni e Giuseppe La Rana, direttore di AssoVasto, l’associazione che raggruppa le imprese locali. A fare gli onori di casa il sindaco Francesco Menna e l’assessore alle politiche ambientali, Paola Cianci.
«La riunione si è svolta in maniera molto positiva», commentano La Rana e il presidente di AssoVasto Alessandro Grassi, «abbiamo espresso i nostri complimenti all’Università del Molise e alla sinergia con la Regione e il Comune di Vasto per il progetto Life Calliope portato a compimento. È ovvio che siamo procuratori delle imprese che sono deputate allo sviluppo del Vastese, ma siamo sempre difensori dell’ambiente e dell’habitat presenti in quell’area e come imprenditori culliamo la consapevolezza che l’Abruzzo è la regione della sostenibilità. Abbiamo applaudito al progetto e soprattutto alla variante in corso d’opera sollecitata da noi industriali», proseguono, «siamo stati fermamente positivi sulle nuove aree di riserva marina che si potrebbero creare, addirittura tre, ma siamo rimasti favorevolmente colpiti perché in seguito a questo progetto nascerà un piano di azione costiero regionale che sarà poi la cabina di regia grazie alla quale si potranno sviluppare una serie di finanziamenti. Noi come imprenditori non possiamo ignorare che sull’area portuale sono stati destinati 20 milioni di euro per l’ultimo miglio, 12 milioni di fondi Cipe per l’ampliamento del porto e non possiamo non tener conto che c’è un’area Zes che, seppure a rilento, sta andando avanti. L’area portuale deve dunque avere un interesse specifico non solo per la tutela delle aziende, ma anche dei posti di lavoro. Abbiamo accolto in maniera favorevole il progetto e l’idea di variante condivisa con gli stakeholder e che vede l’area interessata partire dalla zona nord di località Vignola ed arrivare fino a Trave. Lungo quest’area potrebbero nascere tre tipologie di riserva, tra cui anche quella di Casarza. Noi siamo assolutamente d’accordo: ben venga lo sviluppo di riserve naturali nella nostra zona se possono incentivare anche altre industrie, tipo quella del turismo naturale ed ambientale», concludono.
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