La rabbia degli operatori sanitari: «Noi ora saremo senza lavoro»
Manifestazione dei 131 precari della Asl in scadenza di contratto che chiedono di essere stabilizzati Il caso portato all’attenzione del prefetto. I sindacati: «Tra dieci giorni scoppierà un dramma sociale»
CHIETI. A dieci giorni dalla scadenza del contratto, i precari della sanità della provincia teatina tentano l’ultima carta. Dopo aver manifestato davanti alla sede della Asl e a quella dell’assessorato regionale alla sanità, i 131 operatori socio-sanitari Asl in scadenza di contratto spostano la problematica sul tavolo prefettizio.
Ieri mattina una cinquantina di lavoratori ha portato il presidio in corso Marrucino, mentre una delegazione è stata ricevuta in prefettura dal capo di gabinetto Martina Iurescia. «Abbiamo rappresentato la situazione di questi lavoratori che da anni prestano la loro opera negli ospedali della provincia di Chieti attraverso contratti precari e cooperative che prestano servizio per la Asl e che ora chiedono finalmente una stabilizzazione», ha detto al termine dell'incontro Giuseppe Rucci, segretario della Fp-Cgil Chieti, che ha organizzato la protesta insieme ai sindacati NurSind, Nursing up e Usb. I sindacati hanno appoggiato le richieste dei precari ben sapendo che la Asl non avrebbe potuto sforare i tetti di spesa per il personale imposti da Roma. Per questo motivo avevano tentato di spostare l’attenzione sul piano politico, chiedendo alla Regione di autorizzare una deroga alla norma partendo dall’oggettivo fabbisogno di personale all’interno degli ospedali della provincia teatina.
La Asl sta procedendo ad assunzioni di personale socio-sanitario, attingendo dalla graduatoria di un concorso fatto per gli Oss. Ma il numero delle assunzioni corrisponde, secondo i sindacati, all’incirca a quello degli operatori sanitari che al 30 settembre andranno via. E quindi, nonostante le assunzioni degli idonei del concorso, la carenza di personale sanitario non verrà affatto sanata all'interno della Asl Lanciano Vasto Chieti. Per questo motivo hanno deciso di portare le richieste dei precari all’attenzione pubblica. Senza contare che al 30 settembre ci saranno 131 operatori della sanità senza più un contratto: un’emorragia di posti di lavoro non indifferente. «Dalla prefettura», ha detto Rucci, «ci hanno assicurato che si sarebbero fatti carico di segnalare al vertice della Asl Lanciano Vasto Chieti e al presidente della Regione Marco Marsilio il dramma sociale che si aprirà tra dieci giorni quando così tanti operatori socio-sanitari saranno rimandati a casa».
Il caso degli operatori socio-sanitari che rimarranno senza lavoro ha attirato anche l’attenzione della politica regionale. Al fianco degli Oss erano scesi diversi consiglieri regionali d’opposizione del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle. In particolare i consiglieri M5s Francesco Taglieri, Barbara Stella, Pietro Smargiassi e Domenico Pettinari e il capogruppo del Pd Silvio Paolucci avevano caldeggiato la proroga dei contratti. Tra i consiglieri di maggioranza, invece, il capogruppo Fi Mauro Febbo ha ribattuto asserendo che la Asl teatina e il governo regionale hanno già provveduto a rafforzare gli organici.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ieri mattina una cinquantina di lavoratori ha portato il presidio in corso Marrucino, mentre una delegazione è stata ricevuta in prefettura dal capo di gabinetto Martina Iurescia. «Abbiamo rappresentato la situazione di questi lavoratori che da anni prestano la loro opera negli ospedali della provincia di Chieti attraverso contratti precari e cooperative che prestano servizio per la Asl e che ora chiedono finalmente una stabilizzazione», ha detto al termine dell'incontro Giuseppe Rucci, segretario della Fp-Cgil Chieti, che ha organizzato la protesta insieme ai sindacati NurSind, Nursing up e Usb. I sindacati hanno appoggiato le richieste dei precari ben sapendo che la Asl non avrebbe potuto sforare i tetti di spesa per il personale imposti da Roma. Per questo motivo avevano tentato di spostare l’attenzione sul piano politico, chiedendo alla Regione di autorizzare una deroga alla norma partendo dall’oggettivo fabbisogno di personale all’interno degli ospedali della provincia teatina.
La Asl sta procedendo ad assunzioni di personale socio-sanitario, attingendo dalla graduatoria di un concorso fatto per gli Oss. Ma il numero delle assunzioni corrisponde, secondo i sindacati, all’incirca a quello degli operatori sanitari che al 30 settembre andranno via. E quindi, nonostante le assunzioni degli idonei del concorso, la carenza di personale sanitario non verrà affatto sanata all'interno della Asl Lanciano Vasto Chieti. Per questo motivo hanno deciso di portare le richieste dei precari all’attenzione pubblica. Senza contare che al 30 settembre ci saranno 131 operatori della sanità senza più un contratto: un’emorragia di posti di lavoro non indifferente. «Dalla prefettura», ha detto Rucci, «ci hanno assicurato che si sarebbero fatti carico di segnalare al vertice della Asl Lanciano Vasto Chieti e al presidente della Regione Marco Marsilio il dramma sociale che si aprirà tra dieci giorni quando così tanti operatori socio-sanitari saranno rimandati a casa».
Il caso degli operatori socio-sanitari che rimarranno senza lavoro ha attirato anche l’attenzione della politica regionale. Al fianco degli Oss erano scesi diversi consiglieri regionali d’opposizione del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle. In particolare i consiglieri M5s Francesco Taglieri, Barbara Stella, Pietro Smargiassi e Domenico Pettinari e il capogruppo del Pd Silvio Paolucci avevano caldeggiato la proroga dei contratti. Tra i consiglieri di maggioranza, invece, il capogruppo Fi Mauro Febbo ha ribattuto asserendo che la Asl teatina e il governo regionale hanno già provveduto a rafforzare gli organici.
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