Laboratorio analisi, Zavattaro assicura: nessun declassamento

Il direttore della Asl di Chieti: «Unificato il servizio con Lanciano Il reparto manterrà gli stessi ritmi senza tagli al personale

CHIETI. «Da Chieti non spostiamo neanche un bullone: non abbiamo toccato una vigola, se non le carte». Così il direttore generale della Asl, Francesco Zavattaro, rassicura sul paventato declassamento del laboratorio analisi teatino, che ha scatenato la reazione dei sindacati e ha persino spinto il sindaco Umberto Di Primio a scrivere al manager per bloccare una simile eventualità. Nessun ridimensionamento, assicura il direttore, solo l’unificazione di tutti i laboratori della Asl, di cui è stata nominata primaria Maria Golato, che fino all’approvazione della delibera 1470 era direttrice solo di quello lancianese. Il documento rimodula l’atto aziendale e aggrega tutte le aree di laboratorio sul territorio della Asl. «La dottoressa Golato», spiega il manager, «era la sola che avesse i requisiti per la nomina a primario. L’unificazione è stata realizzata anche in altre parte d’Italia, spesso aggregando i laboratori di più Asl o addirittura quelli dell’intera regione come nel caso del Friuli Venezia Giulia».

Il servizio potrebbe peggiorare? Quali saranno gli effetti per gli utenti del Santissima Annunziata? «Non cambia nulla», garantisce Zavattaro, «l’ospedale di Chieti è quello più grande dell’azienda sanitaria e resta il punto di riferimento, le strutture sono sempre le stesse. Semplicemente l’attività di Chieti viene gestita da una primaria per tutti i laboratori che sceglierà come operare e da dove». Secondo quanto assicura il direttore generale, dunque, il laboratorio analisi di Colle dell’Ara andrà avanti con una mole da 3 milioni di esami l’anno, 24 ore al giorno, anche per i presidi più piccoli di Guardiagrele e Ortona.

Ma com’è possibile che nell’unità complessa di Chieti, la più operativa della Asl, non ci fosse un candidato idoneo ad essere nominato primario del laboratorio unificato? «Prima», spiega Zavattaro, «a Chieti esistevano due unità di laboratorio. Uno dei due primari andò in pensione e diventò coordinatore il professor Stefano Martinotti, docente della D’Annunzio (e quindi dipendente dell’ateneo, non della Asl, ndc). Le convenzioni fra la Asl e l’università erano limitate ad alcune attività di laboratorio: in sede di revisione dell’accordo anche con la Regione abbiamo ampliato quelle attività che codificano perfettamente gli interessi scientifici del professore».

Con l’unificazione dei laboratori e la nomina della primaria Golato, dunque, il docente Martinotti resta coordinatore dell’attività connessa alla ricerca universitaria. E qual era la situazione fino a poche settimane fa, prima della rimodulazione dell’atto aziendale che unifica i laboratori sotto un’unica direzione? «Il professor Martinotti aveva avuto l’incarico (nel 2001, ndc) pur avendo una convenzione che non inglobava tutte le attività. In mancanza di una soluzione diversa, con l’altro primario in pensione, questa sembrò la più giusta», precisa il direttore sanitario.

«Oggi in virtù dell’unificazione, non solo per il laboratorio analisi», prosegue Zavattaro, «i tirocinanti possono lavorare non necessariamente nel laboratorio di Chieti, ma anche negli altri dell’azienda sanitaria».

Francesca Rapposelli

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