Lanciano, la magistratura indaga sul crollo del trabocco del Vate

Aperta un'inchiesta sul crollo dell’antica macchina da pesca di San Vito Chietino, descritta da D’Annunzio e uno dei simboli più noti d’Abruzzo

LANCIANO. Sarà la magistratura ad accertare eventuali responsabilità per il crollo in mare del trabocco del Turchino, a San Vito Chietino, antica macchina da pesca tra le più note della costa abruzzese poichè descritta da Gabriele D'Annunzio ne «Il Trionfo della Morte». Il procuratore della repubblica del Tribunale di Lanciano, Francesco Menditto, ha infatti aperto un fascicolo contro ignoti per reati in materia ambientale e danni al patrimonio artistico culturale.

Il magistrato ha disposto l'acquisizione degli atti relativi ai recenti interventi di manutenzione e ristrutturazione del trabocco del Turchino, crollato definitivamente la notte tra sabato e domenica scorsi, per forte vento e mareggiata, ma già danneggiato nel novembre scorso, da un'altra mareggiata. Ora rimane in piedi solo la passerella, lunga circa 80 metri. Il prossimo mese di settembre sarebbe dovuto essere sottoposto a ristrutturazione.

Il sindaco di San Vito, Rocco Catenaro, commenta: «Siamo sereni sull'operato della magistratura, la nostra amministrazione si è adoperata per un totale rifacimento dello storico trabocco comunale con un impegno di spesa di 120 mila euro, 40 mila finanziati dalla Regione Abruzzo, il resto a carico degli sponsor. Nei restauri precedenti non si è mai intervenuti sulle fondamenta del trabocco ma solo sulle strutture di superficie».

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