Lanciano, marito e moglie intossicati dal monossido

Coppia soccorsa nell’abitazione di via Panoramica: in serata è stata trasferita al Centro iperbarico di Ravenna

LANCIANO. Era tornato a Lanciano con la moglie per festeggiare il periodo natalizio, ma è stato un ritorno amaro quello di E.P., 50enne che vive a Roma ma che è originario della città frentana, e per la sua consorte S.L.: entrambi, infatti, sono ricoverati nel Centro iperbarico di Ravenna, dove sono giunti nella serata di ieri a causa di un’intossicazione da monossido di carbonio.

Intossicazione è avvenuta nella loro abitazione in via Panoramica, in città. La donna ha comunque sintomi di avvelenamento più lievi di quelli della marito.

Incerta la dinamica della richiesta di aiuto. Di sicuro c’è che ad intervenire è stato il 118 di Lanciano attorno alle 16,15, forse avvisato dalla donna stessa. Gli operatori, visti i problemi soprattutto neurologici (effetti conseguenti dell’intossicazione) che aveva l’uomo - sicuramente più grave della consorte - hanno anche allertato l’elisoccorso giunto pochi minuti dopo.

Il mezzo è atterrato nella zona dedicata all’emergenza dell’ospedale Renzetti, che è anche poco distante da via Panoramica. Però l’elicottero è ripartito vuoto perché nei controlli eseguiti dai medici al Pronto soccorso si sono accorti che era un’intossicazione da monossido di carbonio. A causare l’avvelenamento sarebbe stato il malfunzionamento di una stufa.

L’intossicazione da monossido si verifica infatti tipicamente per il guasto dei sistemi di riscaldamento domestico (caldaie, caminetti a legna o a carbone e caldaie a cherosene). Il gas, poi, è particolarmente insidioso in quanto inodore, incolore e insapore e inoltre anche la diagnosi non è immediata. Questo perché l’intossicazione può causare effetti su diversi organi e sistemi, quindi la sintomatologia è aspecifica e variabile.

Le conseguenze di un’intossicazione poi dipendono anche dalla durata della esposizione e dalla concentrazione del gas inalato e possono essere lievi, ovvero cefalea, nausea, vomito, stanchezza o gravi come confusione mentale, perdita di coscienza, sopore, coma, convulsioni, ma anche dolore toracico o cardiopalmo.

Concentrazioni elevate o esposizioni molto prolungate-possono essere letali. Provvidenziale quindi è stata la chiamata al 118 che ha evitato guai ben peggiori e una vacanza e un Capodanno da incubo alla coppia. L’uomo in serata è stato trasferito con la moglie a Ravenna con l’ausilio dell’ambulanza della Croce Gialla di Lanciano.

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