Lavori al Tribunale bloccati da un ricorso

Ma i giudici rigettano le richieste di un'impresa. Provincia: le buste aperte entro il mese

CHIETI. Sofferta la procedura di aggiudicazione per la ristrutturazione del tribunale di Chieti colpito dal terremoto del 2009, e attualmente inagibile a metà. Le buste di affidamento dei lavori per il rifacimento e il miglioramento sismico della sede del tribunale di Chieti in piazza San Giustino dovrebbero essere aperte entro giugno. Dopo circa un anno e mezzo dallo stanziamento dei fondi da parte del Governo. Almeno è quanto riferisce Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia proprietaria del palazzo di giustizia. Si parla di un lavoro con un importo a base d'asta di 5milioni 239mila 613 euro. Il Cipe (Comitato interministeriale programmazione economica), a fine marzo scorso ha dato il via libera all'erogazione di 6 milioni e 700 mila euro per la ristrutturazione dell'edificio lesionato dal sisma aquilano, inserito tra gli edifici colpiti, nell'area fuori cratere. Ma la procedura è stata segnata da una serie di intoppi come avviene di consueto per un appalto dagli importi non straordinari ma in questi tempi di crisi comunque appetibili.

Lo stanziamento per i lavori fu firmato nel febbraio del 2011 dalla presidenza del consiglio dei ministri e in seguito il progetto, posto a base della gara, approvato dal Provveditorato interregionale opere pubbliche dell'Aquila che ha quindi avviato la procedura d'appalto, gara alla quale ha partecipato una decina di ditte. Le richieste sono scadute il 30 novembre 2011 e le buste avrebbero dovuto aprirsi il 12 dicembre del 2012. Ma l'iter è stato interrotto quattro volte. Il Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, la prima volta, ha cambiato alcuni criteri del bando, tra i quali il possesso del Nos, Nulla osta sicurezza, da parte della ditta appaltatrice che ha esteso anche alle imprese ausiliarie. Ma quel che ha dato una importante battuta d'arresto è stato il ricorso di alcune imprese al Tar dell'Aquila che vedendosi escluse, già dai presupposti di gara, hanno impugnato i parametri di aggiudicazione. I giudici amministrativi nei due gradi di giudizio hanno rigettato il ricorso. Nel frattempo che si definisse la questione giuridica, il Provveditorato il 7 dicembre scorso si è visto costretto a rinviare sine die il giorno di apertura delle buste per l'aggiudicazione dell'appalto.

L'avvio dei lavori al tribunale è molto atteso negli ambienti dell'avvocatura, dei giudici e di tutti gli addetti ai lavori. Sono stati necessari tre anni di attesa e di pressioni politiche, a tutti i livelli di governo, per condurre in porto un risultato che rischiava di trasformarsi in un miraggio. Peraltro l'agibilità di tutto il palazzo di giustizia si rende quanto mai necessaria alla luce della legge delega che prevede la soppressione dei tribunali minori. «Anche se l'Abruzzo» come ricorda il presidente dell'ordine degli avvocati Pierluigi Tenaglia «ha avuto una proroga di tre anni, attualmente non si è in grado di ospitare gli uffici e gli oltre 800 avvocati di Lanciano e Vasto». Inoltre Tenaglia ricorda comunque le condizioni proibitive nelle quali si opera al palazzo di giustizia di Chieti anche con la recente introduzione dell'istituto della conciliazione nelle cause civili.

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