Licenziamenti al Cotir: nuovo appello a Bruxelles 

Seconda interrogazione dell’europarlamentare Aiuto alla Commissione europea «Situazione gravissima per i dipendenti con la struttura in fase di liquidazione»

VASTO. Vertenza Cotir. La Regione è chiamata a fornire in tempi brevi risposte concrete. Lo chiedono i legali dei lavoratori invocando l’applicazione di una sentenza del tribunale di Vasto che impone all’ente il riconoscimento dello status di dipendenti pubblici a 14 dipendenti assunti dopo un concorso. Lo chiede attraverso una nuova interrogazione alla Commissione europea, anche l’eurodeputata del gruppo Efd, Daniela Aiuto. «La gravissima situazione dei dipendenti del Cotir», scrive la Aiuto n una nota, «si trascina ormai da troppo tempo e ha origine dal mancato riconoscimento, da parte di Stato e Regione, dello status di organismo di diritto pubblico, che comporterebbe il riassorbimento di una parte dei dipendenti del Consorzio che sono, tra l’altro, vincitori di concorso pubblico. I dipendenti del Cotir», rimarca l'europarlamentare, «versano in una situazione di precarietà e nonostante le numerose opportunità di progetti europei, non hanno la possibilità di presentarli perché la struttura è in liquidazione».
A febbraio scorso i giudici Anna Rosa Capuozzo, Stefania Izzi e Prisca Picalarga, accogliendo le rimostranze di 14 lavoratori che hanno intentato una causa di lavoro contro la Regione invocando il riconoscimento giuridico della qualifica di “dipendenti pubblici”, invitarono la Regione ad attivare tutte le procedure previste. I ricorrenti erano 14: Marilena Di Tullio, Elvio Nicolino Di Paolo, Armando Mammarella, Andrea Civitarese, Roberta Ruggiero, Sandra Mariani, Donato Antonio Civitella, Daniela Scardapane, Mario D’Ercole, Giovanni Fecondo, Laura De Francesco, Giovanni Ghianni, Tonino Di Paolo, Simona Velletri. I 14 tecnici, grazie alla sentenza, dovrebbero ottenere la ricollocazione in un ente pubblico. Ma tutto tace. Gli avvocati Carmine Di Risio, Fabrizio Proietti, Luigi Cerchione, Olivia Mammarella Tosè, hanno invocato l’applicazione della sentenza e a luglio è in programma una nuova udienza.
Il Cotir ha 40 ettari di azienda agricola sperimentale, serre, laboratori di ricerca con strumentazioni all’avanguardia, oggi totalmente lasciate all’abbandono e all’incuria. «Le attività di ricerca», ricorda nell’interrogazione Daniele Aiuto, «sono andate avanti per diversi mesi, nonostante il non pagamento degli stipendi ai dipendenti, vittime di una disastrosa gestione di cui sia il centrosinistra che il centrodestra sono responsabili. Oggi è tutto fermo».
La Regione mise in liquidazione la struttura nel 2014 con l’intento di far nascere un unico centro regionale con altri due istituti, ma nulla è accaduto, nonostante la nomina di ben quattro commissari liquidatori.
«La vicenda», avverte la Aiuto, «non termina qui. Va assicurato un futuro dignitoso ai lavoratori del Cotir e di conseguenza alle loro famiglie».
©RIPRODUZIONE RISERVATA