Liceo scientifico nell’ex Berardi: primo sopralluogo per il trasloco 

La Provincia firma l’atto per procedere urgentemente con tutte le attività per il trasferimento Il 29 luglio gli studenti e i professori erano scesi in piazza per chiedere una svolta dopo mesi di stallo

CHIETI. Il presidente della Provincia Francesco Menna cerca di accelerare le operazioni per aprire la nuova scuola realizzata all’interno della ex caserma Berardi. Le chiavi del cantiere sono state consegnate alla Provincia lunedì scorso e i tecnici dell'amministrazione provinciale hanno organizzato un sopralluogo nella sede del liceo scientifico Filippo Masci in via Vernia ai fini di portare a termine il trasloco. Giovedì scorso, inoltre, Menna ha firmato un decreto per chiedere con urgenza la riattivazione della rete del gas nello stabile. Alla società 2i Rete Gas, in qualità di società distributrice di zona, e alla società A2A Energia, in qualità di fornitrice del gas, il presidente ha chiesto «di procedere con assoluta urgenza, ognuno per quanto di propria competenza, alla riattivazione del Pdr – Punto di riconsegna – in via definitiva».
Nello stesso atto, Menna chiede anche «l’erogazione temporanea della fornitura in oggetto in attesa dell'espletamento dell'accertamento documentale di cui a detto impianto, da eseguirsi a cura della Società 2i Rete Gas». Si procede, dunque, come si legge nel decreto «all’esecuzione delle attività connesse alla messa in uso della nuova sede del liceo scientifico Masci di Chieti».
Sull’attribuzione della nuova scuola al Masci non ci dovrebbero essere dunque più dubbi. La nuova sede, con le mura grigio scuro e le finestre colorate, presenta la grande scritta "Liceo scientifico Filippo Masci" posta in verticale all'ingresso della scuola. Nonostante questo, la comunità del Masci ha avuto dubbi sia sull’effettiva assegnazione della sede sia sui tempi di riconsegna. Il consiglio d’istituto del Masci, presieduto da Giovanni D’Amico, e la preside Sara Solipaca hanno inviato una dura lettera al presidente Menna per chiedergli di rispettare i patti: «Pacta servanda sunt», hanno scritto nella lettera, augurandosi che «quello che era stato presentato come un accordo tra istituzioni dello Stato non sia stato derubricato a carta straccia».
I tempi sono strettissimi: tra meno di un mese i ragazzi devono tornare in aula e gli 800 iscritti al Masci – una comunità che conta circa 3.000 persone – si augurano di non dover continuare a essere suddivisi in tre diverse sedi (la vecchia sede storica di via Vernia, le aule dell’istituto De Sterlich a Chieti Scalo e quelle, alquanto malmesse, del Seminario regionale), come avvenuto negli ultimi anni. Lo scorso 29 luglio il consiglio d'istituto ha organizzato una protesta davanti ai cancelli della ex caserma di via Ferri con oltre un centinaio tra studenti, genitori, docenti e personale tecnico, amministrativo e ausiliare. Per il presidente Menna c’è anche da sistemare il problema dei lavori dell'istituto superiore Luigi di Savoia che si trova a qualche centinaio di metri dall’ex caserma che ospitava i fanti del 123° Reggimento Chieti. L’amministrazione provinciale ha intercettato fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per oltre 11 milioni di euro da destinare alla messa in sicurezza e alla ricostruzione del corpo centrale del Savoia, da riconsegnare alla comunità entro il 2026. Ma nel frattempo resta aperto il problema di dove sistemare gli studenti sino al 2026.