telecamere

Ma il centro storico è ancora in ritardo

VASTO. L’ultimo sollecito è arrivato dieci giorni fa dal questore di Chieti, Filippo Barboso. «Vasto ha bisogno di videosorveglianza», ha detto l’autorità di pubblica sicurezza auspicando che in...

VASTO. L’ultimo sollecito è arrivato dieci giorni fa dal questore di Chieti, Filippo Barboso. «Vasto ha bisogno di videosorveglianza», ha detto l’autorità di pubblica sicurezza auspicando che in tempi brevi arrivi al traguardo l’agognato progetto che qualche giorno fa ha compiuto 7 anni ma che resta sulla carta. In una riunione che si è svolta a Chieti il 2 ottobre scorso, il sindaco Luciano Lapenna ha garantito che la videosorveglianza diventerà presto una realtà. L’intera città si augura sia così, ma lo scetticismo è tanto. «La videosorveglianza è necessaria», ha commentato lunedì la direttrice scolastica della scuola media Paolucci davanti ai danni prodotti durante la notte dai vandali nell’istituto.

L’iter per incrementare il servizio di sicurezza in città è partito nel 2006. Tra studio di fattibilità - realizzato due anni dopo - avviso di gara, affidamento del progetto, rivisitazione e ripensamenti, sono passati sette anni. Il progetto ha un costo di 600 mila euro. A inizio estate la Regione ha dirottato su Vasto 150mila euro per la videosorveglianza. Non mancano critiche al progetto rivisitato e corretto.

« Il primo progetto prevedeva 81 telecamente, adesso è prevista l’accensione di 37 impianti. Troppo pochi per Vasto», ha più volte rimarcato Marco Di Michele Marisi (Fratelli d’Italia). La giunta comunale ha dato il via libera al progetto il 20 agosto scorso. Il Comune aveva in quell’occasione assicurato che entro 60 giorni si sarebbe passati dalla teoria alla pratica. Se così fosse entro pochi giorni da Palazzo di città dovrebbero presto arrivare buone nuove.

È l'auspicio delle forze dell’ordine ma anche dei commercianti sempre più spesso nel mirino di ladri e rapinatori. Lo stesso procuratore capo della Repubblica, Francesco Prete, in più di una occasione ha rimarcato l’utilità della videosorveglianza come strumento preventivo e investigativo e l’associazione per la tutela e i diritti dei cittadini, Codici, ha chiesto alla prefettura di fare il possibile per convincere il Comune ad accelerare l’installazione. (p.c.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA