CHIETI

Maxi sequestro di droga, trovata la serra domestica dove si essicca la marijuana / VIDEO

Dopo 48 ore di indagini scoperta la cantina con 222 piantine e almeno 50 mila euro di attrezzatura. Si aggrava la posizione del finto corriere barese

CHIETI. Dopo 48 ore di indagini i carabinieri trovano nella cantina di una casa di campagna, nascosta da una botola, una grossa camera di essiccazione con "almeno 50 mila euro di attrezzatura". Qui, secondo l'ipotesi dei militari, venivano portate le piantine di marijuana mature affinché, attraverso un complesso impianto di ventilazione a temperatura costante, la droga aumentasse il principio attivo.

Si aggrava la posizione del 29enne barese, Marco Cassano, da qualche tempo domiciliato nel Chietino, trovato nei pressi di piazza Sant'Alfonso, a Francavilla, con cento chili tra cocaina, marijuana e hascisc mentre vestito da corriere scaricava scatoloni con all'interno le sostanze stupefacenti. L'uomo è stato arrestato al termine del maxi sequestro di giovedì scorso dai militari della stazione di Francavilla al Mare. Adesso deve rispondere di un altro capo di imputazione: oltre a detenzione e spaccio anche produzione di sostanze stupefacenti.

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Da una botola nel pavimento si arriva alla serra per lavorare la droga
I carabinieri trovano 22 piante di marijuana e almeno 50 mila euro di attrezzatura

All'interno della casa di campagna, infatti, dove sono arrivati al termine di due giorni di indagini, i carabinieri hanno sequestrano 222 piante "ormai arrivate fino al metro di altezza e quasi pronte per essere macinate e confezionate", si legge in una nota. 

leggi anche: I pacchi con la droga sequestrata dai carabinieri di Francavilla Da San Vito a Francavilla, corriere arrestato con cento chili di droga / VIDEO Giovane di 29enne di Bari domiciliato nel Chietino sorpreso mentre scarica i cartoni con hascisc, cocaina e marijuana in un garage di piazza San'Alfonso. E dalle foto nel telefonino i carabinieri risalgono anche alla serra

Questa la ricostruzione fornita dai militari. Durante la perquisizione di giovedì scorso (27 maggio), oltre ai 100 chili di droga di vario tipo, i carabinieri hanno trovato un mazzo di chiavi che però non apre né la porta del garage che si trova nei pressi di piazza Sant’Alfonso, né quella della “serra industriale” scoperta a San Vito Chietino. I militari si mettono quindi alla ricerca di un altro laboratorio dove probabilmente il giovane lavorava e confezionava la droga. Sfogliando la galleria del telefono sequestratogli viene trovata la foto di una bolletta con l’indirizzo di un casolare a Ripa Teatina. L’accertamento al catasto riconduce alla villa in ristrutturazione di sua proprietà. Anche il contratto di fornitura di energia elettrica è intestato a lui. Insomma, tutti indizi che legittimano ulteriori approfondimenti. Quando arrivano all’abitazione, ciò che salta di più all’occhio dei militari è che, in una casa di campagna, ci siano due enormi ventole di condizionamento di ultima generazione, generalmente presenti nelle grandi strutture ricettive, da cui proveniva un intenso odore di marijuana. Grazie ai vigili del fuoco di Chieti, i militari riescono a scardinare la porta di ingresso e individuare una botola che conduce alla cantina da dove proviene una strana luce gialla. Si tratta di un grosso camerone di essiccazione, tecnologicamente allestito con grande dovizia. Ci sono ventilatori, lampade alogene, impianto di irrigazione, trasformatore di umidità, telecamere per la visualizzazione da remoto, condizionatori, impianto idrico elettronico, almeno 50 mila euro di attrezzatura secondo la stima delle forze dell'ordine. Qui probabilmente venivano portava le piantine di marijuana ormai mature affinché, attraverso un complesso impianto di ventilazione a temperatura costante, la droga si essiccasse nei tempi giusti, aumentandone il principio attivo.

I carabinieri sequestrano 222 piante ormai arrivate fino al metro di altezza e quasi pronte per essere macinate e confezionate.