Minacce alla ex con la pistola: arrestato 

Il 35enne vìola il divieto di avvicinamento e si fa trovare davanti alla palestra frequentata dalla vittima: ora è ai domiciliari

CHIETI. «Se non possiamo vivere insieme, moriremo insieme». La minacciava così, mostrandole anche una pistola, perché non riusciva ad accettare la fine della relazione. Un 35enne teatino, di cui non indichiamo il nome per tutelare l’identità della vittima, è stato arrestato dai carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Chieti dopo aver violato il divieto di avvicinarsi all’ex fidanzata, una 33enne di San Giovanni Teatino. L’uomo, accusato di atti persecutori, si trova ora ai domiciliari: è l’effetto dell’aggravamento della misura cautelare, un provvedimento firmato dal giudice del tribunale di Pescara, Fabrizio Cingolani, competente per territorio perché l’inchiesta è partita dopo che l’indagato ha perseguitato la donna a Spoltore, dove lei lavora.
Durante la perquisizione a casa dello stalker, i carabinieri hanno sequestrato l’arma in questione: era una scacciacani, ma senza tappo rosso, dunque sicuramente dotata di una carica intimidatoria che ha ulteriormente terrorizzato una giovane già costretta a subire aggressioni e umiliazioni.
In base alla denuncia, questa relazione cominciata nell’estate del 2020 è fin dall’inizio segnata da episodi di violenza da parte dell’indagato, che mostra una gelosia morbosa, accusa ripetutamente la fidanzata di infedeltà e, talvolta, la prende a calci e pugni. Quando lei si convince a lasciarlo, lui va su tutte le furie e la picchia in modo così violento da spaccarle un labbro e da ferirle un occhio. Non contento, le prende anche le chiavi della macchina e il cellulare. Dopo la fine della storia, il fidanzato-stalker inizia a inviare messaggi alla ex e si apposta fuori al posto di lavoro della ragazza: promette di cambiare atteggiamento e di non alzare più le mani. Lei riallaccia i rapporti, ma, a distanza di pochissimo tempo, il 35enne torna a essere il tipo di sempre, violento e possessivo.
In concreto, la pedina anche quando va a lavorare e minaccia di morte un suo ex collega. Così la vittima decide di troncare nuovamente quel rapporto diventato tossico.
È un continuo lasciarsi e riprendersi. L’indagato supplica la ragazza di tornare insieme e, quando lei dice di no, sono botte. Come quando le fa sbattere il viso sul vetro della macchina oppure la malmena strappandole addirittura i capelli e rifiutandosi di accompagnarla in ospedale. Dopo l’episodio della pistola, la ragazza lascia definitivamente quel compagno che l’ha trascinata in una spirale infernale. Quando lui si presenta per l’ennesima volta sul posto di lavoro, la 33enne telefona ai carabinieri e decide di denunciarlo, anche perché esasperata da una raffica di messaggi e mail. Nel giro di pochi giorni, la procura chiede e ottiene il divieto di avvicinamento. Lo stalker, già in passato finito nei guai per una vicenda analoga, è obbligato a rimanere lontano almeno 500 metri dalla ex. Ma, un paio di sabati fa, come constatato anche dai carabinieri, si fa trovare all’esterno della palestra di Chieti Scalo frequentata dalla ragazza. Da qui, la decisione del giudice di aggravare la misura cautelare e ordinare i domiciliari.
L’arrestato, assistito dall’avvocato Omar Sanelli, avrà modo di fornire la sua versione dei fatti e respingere le accuse.
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