Ospizio-lager. indagini sulle morti sospette

Gli investigatori chiedono la riesumazione dei corpi

LANCIANO. Bisogna riesumare i corpi degli anziani morti in condizioni sospette. L’inchiesta sull’ospizio-lager di contrada Santa Giusta prosegue tra i controlli cartolari e le testimonianze dei parenti, ma occorrono gli esami autoptici.

Si allunga l’elenco dei casi di maltrattamento all’interno della struttura di accoglienza gestita da Eva Bucciarelli, 40 anni, in carcere da lunedì, e dalla figlia Arianna Di Tommaso di soli 19 anni.

Ma per accertare le cause delle morti ritenute sospette, si procederà alla riesumazione di alcuni cadaveri per l’esame medico legale.

Intanto in queste ore i familiari vengono ascoltati dagli inquirenti a ritmo serrato. «Non ci facevano mai incontrare con altri parenti degli ospiti», racconta uno di loro, «potevamo fermarci solo nell’atrio e attendere che ci venisse portato il nostro congiunto ». Una signora ancora non si dà pace: «Ci diceva sempre di avere fame e ci raccontava cose strane, come il fatto di dormire sul pavimento, ma per noi erano solo storie, i vecchi si sa non ci stanno tanto con la testa». E invece questi anziani soggiogati alla cattiveria e all’indifferenza avevano ragione.

Ora alcuni di loro sono andati via, trasferiti in altre strutture, o magari riportati a casa. «Sono 35 quelli rimasti ancora nella casa di riposo», afferma il comandante dei carabinieri Geremia Lugibello, «e altri 15 andranno via in tempi brevi».

I meno fortunati sono stati ricoverati, come una signora di 85 anni, una donna forte che, come spiegano i nipoti, «fino a due anni prima, data del suo ingresso nella casa di riposo, viveva da sola e andava a fare la spesa a piedi». Ora la signora è in un letto d’ospedale, rannicchiata su stessa, pelle e ossa.

Tra le persone rimaste nella struttura ne abbiamo incontrata una che più delle altre ci ha colpiti per l’aria stanca e rassegnata. «Qui si stava bene», ha ripetuto più volte, «solo che la signora Eva e Donato mi picchiavano ». Alla richiesta del perché, solo un’alzata di spalle, accompagnata da un sincero «non lo so».

Se Eva è la titolare della redditizia attività - una media di 1100 euro mensili per ognuno dei 45 ospiti - Donato è un uomo sui 55 anni di Castel Frentano, claudicante, che in cambio dell’ospitalità nella struttura affiancava la Bucciarelli nelle faccende quotidiane, compresa la gestione degli anziani.

«Un uomo semplice, che compensava la retta con i suoi servigi, addestrato dalla Bucciarelli ad essere violento », aggiunge Lugibello. Ma la figura su cui si stanno puntando i riflettori è quella del responsabile sanitario, Ciro Gnagnarella, medico di 51 anni attualmente indagato a piede libero per omissione di atti d’ufficio. L’uomo in questi anni non ha segnalato all’autorità sanitaria né i casi di scabbia né una serie di altre patologie.

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