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Padre e figlio condannati per la bancarotta dell'azienda di vini

Gli amministratori della Antonucci Vini, fallita nel 2011, avrebbero distratto i libri e le scritture contabili così da rendere impossibile la ricostruzione del movimento d'affari: pena di tre anni e 6 mesi

CHIETI. Il Tribunale di Chieti ha condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione Camillo e Marcello Antonucci, padre e figlio, imprenditori originari di Crecchio, colpevoli di bancarotta fraudolenta. Secondo l'accusa, in qualità di amministratori della Antonucci Vini, società dichiarata fallita dal Tribunale di Chieti nell'ottobre del 2011 e che produceva e vendeva vini, allo scopo di recare pregiudizio ai creditori, avrebbero distratto i libri e le scritture contabili così da rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento d'affari. I due sono stati condannati anche al pagamento delle spese legali e all'interdizione dai pubblici uffici per la durata di cinque anni. Il pubblico ministero Marika Ponziani aveva chiesto la condanna a tre anni. Per entrambi il difensore di fiducia, l'avvocato Cristian Liberato, aveva chiesto l'assoluzione o in subordine che reato venisse derubricato in bancarotta semplice. Il legale ha annunciato ricorso in Appello.