Il cantiere della società Pescaraporto

PESCARA

Pescaraporto, il pm chiede condanne da 6 a 10 mesi

D'Alfonso, Milia e altri tre davanti al giudice, sentenza il 10 luglio. L'ex governatore: "Fiducioso in un approfondimento degli atti d'indagine" 

PESCARA. Richieste di condanna da 6 a 10 mesi, oggi pomeriggio davanti al gup del tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea, per i cinque imputati nel processo con rito abbreviato riguardante presunte irregolarità nella realizzazione del complesso edilizio che la società Pescaraporto intendeva realizzare a Pescara, vicino all'ex Edison. Il procuratore capo Massimiliano Serpi e l'aggiunto Anna Rita Mantini hanno chiesto condanne a 10 mesi per l'ex presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, per l'avvocato Giuliano Milia e per il dirigente del Genio civile, Vittorio Di Biase; a 6 mesi, per l'ex segretario dell'ufficio di presidenza Claudio Ruffini e per il dirigente comunale Guido Dezio. Tutti gli imputati sono accusati di abuso di ufficio e falso in atto pubblico. Serpi, nella sua requisitoria, ha parlato di «un intervento pesantissimo di D'Alfonso su Di Biase», che avrebbe contribuito a determinare il radicale cambio di orientamento del dirigente del Genio civile, il quale, nel 2016, nell'ambito dell'iter riguardante il permesso a costruire, prima firmò una nota recante parere contrario sulla compatibilità geomorfologica dell'opera e neanche un mese dopo diede il via libera. Tre dei cinque soci della Pescaraporto sono i figli dell'avvocato Milia, storico legale di fiducia e amico personale di D'Alfonso. Proprio il legale, secondo la procura, avrebbe fornito a Ruffini e Dezio «una minuta con noticine di sua mano a margine del testo fotocopiato, che doveva essere veicolata a Di Biase affinché lo stesso modificasse l'orientamento del proprio ufficio». La sentenza e le arringhe delle difese sono attese per il 10 luglio. Sulle richieste del pm interviene il senatore D'Alfonso: «Nell’ambito del processo riguardante fatti inerenti la concessione edilizia rilasciata a Pescaraporto nel 2012», scrive l'ex presidente della Regione Abruzzo, «oggi pomeriggio, la procura ha presentato le proprie conclusioni e per via della pluralità dei difensori e delle ulteriori memorie scritte depositate dall’accusa, il giudice ha rinviato al 10 luglio la discussione orale delle difese, le quali hanno tutte già depositato agli atti memorie e documenti concludendo per la assoluzione degli imputati con la formula perché il fatto non sussiste. Sono fiducioso che questo tempo ulteriore favorirà la migliore lettura degli atti di indagine e delle memorie difensive prodotte».