Alla Golden Lady è ancora cassa integrazione. I sindacati chiedono appoggio alle istituzioni

Pilkington conferma gli esuberi

San Salvo, fuori altri 75 interinali: da novembre a casa in 122

SAN SALVO. E’ una crisi senza precedenti quella che si sta abbattendo sul sistema produttivo del comprensorio. In tre mesi centinaia di lavoratori hanno perso i posti di lavoro e l’emorragia continua. Dalla prossima settimana restano a casa 75 interinali della Pilkington. Quaranta dipendenti sono del reparto Accoppiati, 15 lavorano nell’area Temperati e altri 20 appartengono al Centro ricerche. Da lunedì 15 febbraio la marcia degli impianti del colosso vetrario del gruppo Nipon Sheet Glass, viene ridotta. Gli interinali restano l’anello più debole della catena lavorativa. Già a fine novembre altri 47 giovani erano usciti dalla fabbrica di Piana Sant’Angelo. Fino ad oggi l’azienda giapponese ha cercato di fronteggiare la crisi senza ricorrere a decisioni traumatiche.

Qualche mese fa ha varato i contratti a ora. Gli effetti della crisi di mercato, però, cominciano ad essere pesanti come macigni. Le notizie arrivate nel corso dell’ultimo weekend da Roma e i nuovi incentivi promessi dal governo per le industrie del settore automobilistico hanno riacceso qualche flebile speranza. Ma i sindacati non sono affatto sereni. A parere di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fismic e Cobas, una crisi così nel settore auto non si era mai vissuta. E la cosa peggiore è che non ci sono comparti che riescono a bilanciare il blocco della produzione metalmeccanica. Preoccupazione e disagi tengono in apprensione anche i dipendenti delle aziende di Punta Penna e Valsinello.

Un migliaio di lavoratori che non sanno cosa riserva loro il 2010. Alla Golden Lady, prosegue la cassa integrazione, ma all’orizzonte per il momento non ci sono notizie rassicuranti. Sindacati e industriali confidano nell’appoggio delle istituzioni. I Cobas, invece, si tirano fuori dal coro e dagli inviti sono passati direttamente alla protesta: in una nota i rappresentanti dello Slai Cobas dichiarano lo stato di agitazione e invitano tutti i dipendenti della Pilkington a non accettare eventuali ore di straordinario. «Nei prossimi giorni annunceremo iniziative di lotta più energiche», annunciano i rappresentanti unitari di fabbrica del sindacato.