Pizzoferrato, sequestrato impianto fotovoltaico: 7 denunce

Secondo quanto emerso dagli accertamenti, per aggirare le normative di autorizzazione l'impianto risultava sdoppiato in due da 1 MW l'uno

PIZZOFERRATO. Sequestro, con distacco degli impianti, di un sistema fotovoltaico di 2 MW a Pizzoferrato, in località Piana del Mulino, in provincia di Chieti. Lo ha disposto il Gip del Tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, su richiesta del procuratore Francesco Menditto. Per l'ex sindaco Nicola Tarantini, un dipendente comunale e cinque addetti della società che ha realizzato l'impianto ipotesi di reato in materia ambientale ed edilizia. Le indagini sono state condotte dal Corpo Forestale e dalla compagnia Carabinieri di Lanciano. Secondo quanto emerso dagli accertamenti, per aggirare le normative di autorizzazione l'impianto risultava sdoppiato in due da 1 MW l'uno.

Il procuratore ha inviato gli atti alla Corte dei Conti, al ministero dell'Ambiente e alla Regione Abruzzo. L'impianto fotovoltaico è stato realizzato sull'area sportiva di Pizzoferrato costata 400 mila euro, con finanziamento di Regione Abruzzo, Comunità Montana e amministrazione comunale locale. La stessa area sarebbe stata successivamente smantellata per consentire la realizzazione dell'impianto fotovoltaico, secondo gli accertamenti in violazione di numerose disposizioni. Inoltre, l'indagine ha consentito di accertare che la società di gestione dell'impianto pur ricevendo incentivi per l'energia prodotta, da tempo aveva interrotto i pagamenti al Comune di Pizzoferrato per un debito di circa 150 mila euro. Lo stesso procuratore ha invece archiviato un'ipotesi di reato di falso contestato al sindaco Tarantini in considerazione che nella società costruttrice facevano parte anche dei familiari.

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